lunedì 13 agosto 2007

Diario di Viaggio XLIII

Sesta Settimana di Viaggio del Gruppo Ygramul LeMilleMolte in Bali.
da Vania...
Terza ed ultima Tappa del nostro Viaggio balinese.
Fase di domande, di dubbi, di crisi, di dibattiti forti e profondi... per sputare sempre piu' le ossa verso la superficie del corpo e rendere il Gruppo la nostra Comunita' di fratelli/amici/compagni torturatori, che ci pungolano e stimolano a crescere, a divenire altro da noi! Ci sentiamo costretti, dal lavoro e dallo sciame, a migliorarci con crudelta' e a condividere i nostri passati, le intimita' alte o meschine, le onde di tenerezza e le frenesie piovose di vergogna e ira. Abbiamo fatto, usando le schioccate di frusta di Pasolini, delle magnifiche discussioni, con lacrime agli occhi o mani tremanti, imbarazzi afasici, risate profonde e catartiche o voci rabbiose! Ecco nascere in Noi l'EsoTeatro ed il senso profondo di questo e degli altri passati viaggi, con una Sfida atroce che cresce moltissimo per me e per tutti gli Ygramul (facendomi tremare)! Giocosamente, come nelle pitture donateci da Fiammetta prima di partire come viatico colorato, mi diverto a vedere l'arcobaleno di questo Sciame (ormai scisso in due o piu' tronconi) e contemporaneamente vedo la SERIETA' di cio' che sta avvenendo in questi attori e nel nostro Teatro Ygramul... provo paura, timore, ed una sempre piu' Integralista Fede, "che non ammette dubbi". Guidato da Pasolini viaggio verso i miei Padri, per incontrarli e strappargli il testimone, nel tentativo di perdere ogni stimolo a seguirli... allora potro' volare via, da questo Ygramul cosi' bello ma doloroso! Stiamo crescendo, molto!
Sono felicissimo, in questo finale di viaggio, soddisfatto, ammirato da quello che sono riuscito a creare con le bellissime persone che mi stimano e che Io seguo, affascinato! Eppure monta sempre piu' un'ansia del ritorno, una voglia sinuosa di restarmene qui, qui dove c'e' un 'senso' del Teatro... ma soprattutto mi si fomenta (e a fatica lo tengo a bada) un violento disprezzo malinconico per gli Ygramul che ci hanno abbandonato! Abbiamo fatto vivide Prove su argomenti di una intensita' scandalosa, crescendo molto umanamente e teatralmente.... dissezionato le nostre 'certezze', le 'maschere', le 'debolezze'... e la crudelta' artaudiana da tanto tempo iscritta in rosso sulle pareti del Teatro, ha preso finalmente corpo in verbalizzazioni e movimenti, suoni ed energie!
"Quanto vi sarebbe servito!!"
Scaccio via con uno sbuffo questo pensiero che mi tarla le notti e che distrae le mie energie, accettando l'orribile certezza che per quanto io possa costruire percorsi e 'doni' di collettivo impegno, ognuno resta l'autore del suo destino e della sua rovina e (come mi spiffera Pasolini) "la volgarita' ci governa tutti!". Ho ancora in mente l'ultimo importante scambio di idee avuto con Gloria e Olla, davanti ad un Oceano ventoso e affannato... le suggestioni da scrittrice dell'una e le domande da antropologa dell'altra... i segreti e le confidenze calorose narrateci l'altra notte sulla 'Masturbazione' da un Paolo sempre piu' irresistibile, la gioia di Antonio sulle tematiche 'Familiari', la mia forza sulle prese di posizione 'Etiche', i dubbi invitanti di Massimo su l''Arte dell'Attore'.... molte informazioni e molte emozioni mi ruotano in petto, non si calmano, turbinano maleducate e fanno salire la febbre di frenesia e una nausea di rinnovamento a Daniele, rannuvolano la disponibilita' di Monica, annodano e depistano la solitaria Aida. Per riprendermi penso al biglietto pescato questa mattina dalla Scatola del Piccolo Principe...
"Quando riusciamo a riconoscere la nostra confusione con compassione,
possiamo estendere questa compassione agli altri che sono ugualmente confusi".
Sorrido.
Cerco di essere ironico, anche se e' uno dei molti aspetti che mancano alla mia personalita'....
Mi alleggerisco, pronto a degustare un buon pollo alla soia dolce, le saporite verdure Kangkung e un nuovo succo di Ananas, e vi narro con veemenza anche questa settimana (volata rapida e alta, come i molti aquiloni che popolano i cieli di Bali).
Mercoledi' 8 Agosto :
Un contadinesco militare dall'aspetto paffuto e rubicondo ci ospita nella sua piccola scuola a Candidasa. Si parla pochissimo inglese, e la comunicazione diviene una magnifica strategia di ammiccamenti, mani volanti, ritmi corporei e suoni rallentati ed illustrativi. Tra un bicchiere d'acqua ed una stretta di mano calorosa, con gli occhi di creature aliene al loro primo contatto, si pattuisce la possibilita' festosa di andare in scena. In pochi minuti, nel piccolo cortile pulito e rovente, si assiepano i bambini e le bimbe in divisa. Ci osservano cantando, con un pizzico di cameratismo, una disciplina trasparente ed una grande aspettativa. Gli occhi spalancati ci ospitano e il Gruppo Ygramul dimostra il suo livello, portando in scena uno spettacolo commovente. Per un attimo, mentre batto il gong che segna gli 'hasta mudra' (segni magici delle mani) al termine dello spettacolo, mi salgono le lacrime... da bravo regista le ingoio e fingo una severita' inutile, ma dentro di me gia' dico "Basta! Potete andare per la vostra strada, non posso piu' insegnarvi/raccontarvi nulla!".
Le maestre ci osservano con ammirazione e reclinano di un poco la testa, i militari sorridono e non pensano, ma in cuore capiscono... i piccoli ci saltano intorno e cantano, battono le mani, ruotano.
Il viaggio per Denpasar, verso il crepuscolare arrivo di Olla e Gloria, lo faccio in silenzio, accucciato nel mio lavoro sui posti arretrati della jeep, pieno di lotte e combattimenti, nel sentirmi un rinnovato Gulliver (a volte troppo 'enorme' per muovermi, a volte troppo 'piccolo' per fermarmi, a volte 'anonimo' e 'invisibile').... quasi sempre mirino di attacchi o lamenti (nel lato negativo che ho assunto negli anni di 'Padre' del Gruppo) e sempre ascoltato e seguito (nella meraviglia alchimia del nostro Sciame, ove stiamo tentando di trasformarmi in una 'Guida' che non comanda, ma agisce).
A Denpasar Emiliano seguita i suoi racconti di interviste ed incontri, ove l'abuso ricorre maleodorante, la pedofilia si mischia col turismo sessuale e con le molte devianze della prostituzione. Ogni volta ascoltiamo avidi, per capire meglio quest'universo fatto di vittime trasformatesi in carnefici... un poco di nausea si abbraccia alla ribellione e mi torna la voglia di buttarmi subito in scena ad urlare le nostre storie.
Gloria e Olla giungono, con la stanchezza nelle gambe e la felicita' nelle braccia; si stringono a noi, si guardano attorno, annusano, balbettano il balinese... ecco, il Gruppo di questo viaggio e' al completo (non e' vero! e lo so profondamente, ma purtroppo da quegli aerei non scenderanno Simone, Fiammetta, Chiara e Silvano... ora-mai).
Il traffico e le plasticherie turistiche di Kuta sono il primo loro incontro con Bali, ma basta una comunanza per farle sentire in viaggio con e come noi... un biliardo, una cena, battute e risate! Si dorme di nuovo vicino Kuta, nel Bungalow della piscina e dei bacarozzi. Il Gruppo e' felice, Emiliano si carica di tenerezze, Olla e' in pieno ascolto, Gloria segue con poesia il suo grande percorso di lavoro interiore, di raffinamento di se' stessa.
La notte si solleva un poco di tachicardia e di timore, perche' il Bungalow trema e ci precipitiamo in strada.
Un terremoto (breve e per fortuna lieve) ci lascia un po' incerti sulla bonta' del Dio Vulcano, sulla solidita' delle mura della baracca che ci circonda, sulle cure mediche accessibili sull'isola... e ci ricordiamo di essere naufraghi, anonimi, lontani da casa!
Giovedi' 9 Agosto :
Dopo una bella mattina di acquisti, passeggiate e assestamenti, partiamo per tornare a Candidasa, ove Massimo e Monica ci aspettano, lui inchiodato da una schiena dolorante, lei da un amore giovane e fedele.
Spero che loro non si siano spaventati troppo con il terremoto e intanto guardo le mucche balinesi che mangiano al bordo di una risaia. Palme, luci bionde, riflessi di mare, e un vento invernale che rende le nuvole e gli aquiloni un perfetto acquarello sfumato. Ci fermiamo al Tempio solitario di Pura Segara, come sempre visitatori di cose che non capiamo ma solo ipotizziamo ed intuiamo. State scimmiesche ci vietano l'ingresso, e porte d'orate sotto pergamene in sanscrito lo confermano. La sera a Candidasa Pasolini torna a violentarci, e la presenza di Olla e Gloria aggiunge ulteriori pale al nostro mulino... il vento spruzzato dai concetti di Pasolini ci fa girare vorticosamente l'animo, le idee, le parole! Si scrive, si parla... ci si getta nel letto, cotti come minatori del pensiero, tentando di rielaborare mentre il sonno ti trascina dai piedi.
Venerdi' 10 Agosto :
La scuola di Karangasem si fa note, canzoni e ancora gesti e disegni contro 'Silver Nose Man'... i bambini urlano con i colori, mostrando le armi, le forme, le azioni del mostro pedofilo che 'si prende cio' che vuole senza domandare!'. Ci suggeriscono di fare trappole, di snidarlo, di rimanere uniti per aiutarsi a vicenda, di urlare aiuto in tutte le forme e pigmenti! Che gioia! Cerchiamo, con fatica, di spodestare le mediazioni delle maestre e dei volontari che imboccano le risposte prevedibili, facendo scaturire le sorprese, i veri suggerimenti dell'infanzia. Naso d'Argento diventa un Estraneo (Turista) ma anche un Contadino minaccioso, un'Enorme Violenza, e persino una Donna che ti consegna ad un uomo.
Chiudo il plico dei disegni donatici, mentre vedo la Maestra poggiare su un mobiletto impolverato alcune opere tenute per la classe, e intanto i bambini/e cantano una delle canzoni della nostra fiaba. Si ricorderanno di Silver Nose Man, forse, se e quando lo incontereanno, sapranno diffidarne e avranno l'opportunita' di dirgli di "Sing!" (No!)... questo non fermera' la violenza che subiranno, in molti casi (come c'e' stato raccontato) costretta, legata a rapimenti, botte, sonniferi, improvvisi attacchi al corpo e all'animo. Ma un bambino/a che subisce violenza senza aver dati una sua risposta si sentira' 'complice' e lottera' tutta la vita con lo schiavismo del senso di colpa e di compartecipazione; mentre la sola opportunita' di aver urlato un No, in coscienza, di NON essersi fidati, gli dara' un senso di essere stato 'tradito', salvaguardando se' stesso e sputando odio verso l'esterno che l'ha massacrato! Credo fermamente in questa teoria, studiata grazie alla mia amica Silvia ("Dal Dolore alla Violenza", Grazie!!) e il nostro spettacolo la pratica quotidianamente.
Il pomeriggio segue il nostro normale itinerario (mattinate di spettacolo, dalle 10.00 alle 12.00, pomeriggi di prove, dalle 16.00 alle 19.30, serate di Pasolini dalle 22.00 alle 24.30), in un clima grigio e piovoso, sotto lo sguardo incuriosito dei medidatori ghandiani e il masticare snob delle vacche balinesi. Olla e Gloria si tuffano nell'esperienza, un poco disorientate, con un diluvio di stimoli e di informazioni che le avvolgono e rifocillano, allontanandole rapidamente dall'abitudine di se' stesse e dall'Islanda/Italia. Lo stare in Gruppo, il convivere e lavorare assieme a questi ritmi e con queste condizioni e' veramente una grande arte, ove si bilanciano economie, egoismi personali, crolli emotivi, stanchezza, curiosita'... nella lotta quotidiana di trovare un 'senso comune' del lavoro. Lo Sciame sfarfalla, si esalta, poi atterra, si annida e spicca di nuovo il volo!
Sabato 11 Agosto :
Con l'ausilio di un ragazzo mandatoci dalla Senatrice del Parlamento Indonesiano, partiamo alla volta della lontana MuntiGunung. Il vulcano scorre alla nostra sinistra e ripenso, con un poco di timore, al terremoto dell'altra notte; siamo su un'isola, in realta' poggio la mia vita sulla schiena del vulcano e lui decide se tossire o meno e quando farlo. Cobra, il ragazzo che ci accompagna, si presenta un poco logorroico e frettoloso, con la frenesia ingenua ma volenterosa degli adolescenti gettati in vicende piu' grandi di loro... mi fa tenerezza ma ho paura che non ci permetta di lavorare bene. Dopo quasi 2 ore di macchina, sul versante Nord dell'isola, le poverissime strade bucate e terrose di MuntiGunung ci fanno arrampicare, e si arriva ad una piccola scuola (una delle piu' povere e scarne viste sino ad ora) ove in un'aula sono seduti in un ordine da branco una truppa intera di bambini e bambine! Sono tantissimi e, mentre gli consegnamo l'acqua (portata in dono), mi sembrano infiniti... infinite mani, occhi e voci che chiamano 'Air!' l'acqua! Mi sembra che chiedano Aria, chiusi in quell'aula e cosi' ammassati, serrati in un villaggio sperduto tra i fianchi del vulcano, tra la foresta piu' fitta, e terre secche, incoltivabili, costretti da una poverta' ereditaria, e da pochissime vie di fuga. E' su questo che puntano i pedofili... quanto sarebbe semplice invitare a fuggire uno di questi ragazzini/e!
Lo spettacolo e' eccezionale... dopo una piccola introduzione da me sparata ad un microfonino cinese, gli attori cominciano a interpretare e esplode il panico, l'ascolto, la paura e le risa. Fuggono, si arrampicano sui banchi, si agganciano alle vetrate per sbirciare protetti, si acquattano sotto i tavoli... e noi cantiamo, caprioleggiamo, accendiamo torce e risuoniamo con mille oggetti (fisarmonica, gong, chitarra, tromba, xilofono, flauti, tamburelli...)... per loro e' una pioggia di novita' e di stimoli. Vedo nelle loro menti crearsi il loro personalissimo 'Cunguh Perak' (il Naso d'Argento) e prendere dallo spettacolo solo cio' che gli serve ad allertarli.
Si suda grondanti, in un'afa crematoria, ed io mi stupisco, mi emoziono e rido... vedo Monica in un mare di fatica che seguita imperterrita, amazzone del suo corpo, Pape che si spreme come un frutto acerbo spruzzando tutto il succo che puo', Antonio dosare le sue abbondanze, Massimo perfezionarsi, Aida godere della sua Arte e Daniele, sempre piu', capire che la sua vita attraverso Ygramul sta diventando tutt'altra!
Aida passa con le torce e, dal soffitto di paglia, infastiditi dal fumo, si riversano sul muro decine di ragni enormi, filamentosi e dinoccolati.... io temo che si precipitino sulle teste degli attori e guardo la danza dei ragni sul muro mentre lo spettacolo volge al termine.
Bali e' un luogo di imprevisti solari e meravigliosi... capisco molto, proprio da cio' che non avrei mai calcolato!
Torniamo a casa, per provare, rielaborare, comprendere... mentre Daniele serra nella pancia un vomito prepotente e chiude in fronte la febbre (forse uno dei sintomi di una troppo lunga astinenza da sesso o droghe!). Massimo lotta ancora con la schiena, donando ogni giorno il suo corpo a tecniche tradizionali ove le mani sapienti dei massaggiatori balinesi lo sconocchiano dolorosamente, e antichi rimedi lo studiano (scorticamenti fatti con una moneta di rame, disegni magici con il gesso, pressioni alchemiche in punti nodali...).
Domenica 12 Agosto :
Come era prevedibile il lavoro del giovane Cobra ci ha disorganizzato la giornata! Non e' grave, ma oggi non andiamo in scena. Lo sciame riposa, apprestandosi alle nuove prove della giornata e colmo di pensieri sui grandi dibattiti portati da Pasolini in questo mese e mezzo di studio intenso su 'Affabulazione'. Girano in mente concetti alti, aspirazioni personali, debolezze umane od attoriali, enigmi dell'anima e lotte intestine. Il Gruppo e' sempre colorato, con le energie profonde da bambino gigante di Antonio e l'ironia di Paolo, lo sfotto' continuo riversato su Emiliano ed una pioggia di sorrisi e smorfie di tutti.
Io visito con un motorino scoppiettante e malfermo un villaggio meraviglioso (Tenganan) ove andremo a fare lo spettacolo il 16 Agosto! Scendo dal ciclomotore e mi ritrovo immerso in un antico villaggio balinese, circondato da contadini e cani, artigiani con botteghe d'arte stupenda, stoffe elaborate create da telai centenari... bufali grigi passeggiano e cacano liberamente sui viottoli lastricati, mentre mi aggiro per le capanne antiche e cariche di significati. Le mie scarpe di pelle viterbesi schioccano sulla pietra e i pulcini scappano rapidi con un moto zizagante, rientrando sotto le pance di galli e galline chiusi nei cesti a campana. E' tutto un profumare, un rumoreggiare ed un vibrare di colori anziani, fino al limite del villaggio, ove comincia una foresta millenaria e verde. Mi fermo sul ciglio della giungla, ripenso all'Amazzonia e alle nostre guide indigene... vorrei avere il coraggio di inoltrarmi da solo, di passare sotto quelle liane e quegli alberi-citta', protetto dal Ginipapo (frutto amazzonico) che un tempo ha tinto di viola la mia pelle, dallo Nzima (polenta del malawi) gustato a piu' ripese e condito dalla chicha alcolica (bevanda Guarani')...eppure vedo un pipistrello gigantesco svolazzare e sento un rumore indefinibile salire dalla gola di qualche insetto... abbandono codardamente l'idea e parlo con la gente del villaggio. Oggi piovera', e il grigiore sottolinea i toni lavorativi di questo splendido villaggio d'artigiani.
A casa si fa la prima riunione di 'Antropologia' con Olla e si raggiunge il primo stimolo 'Drammaturgico' con Gloria. Il Gruppo si sfoga, discute e lancia agli altri i propri pensieri. Lo sciame ronza!
Il mare, oggi in una secca meravigliosa, mostra l'intera struttura rocciosa della barriera corallina, e luccicano conchiglie, licheni rossi, coralli ossuti, molluschi neri... noi parliamo ammirati ed aiutati dal paesaggio che predispone l'animo a non incupirsi e le energie ad essere aperte, disponibili. Sulla strada passano di continuo marcette e parate militari (da domani si festeggia il 50enario dell'Indipendenza dall'Olanda!), ma io ho in mente i canti dei bambini che narrano di Gatti ciccioni e di topi strafottenti.
Anche questa giornata e' servita... in un viaggio molto concreto, ove ogni tassello si sta poggiando al punto giusto e ci sta formando.
Stiamo per tornare...uguali a prima, ma diversissimi!
L'abbronzatura in Italia scolorira', il fiato ed il sudore non avranno piu' l'afrore di sapori nuovi, la gonna Sarong non coprira' piu' le nostre gambe, e la lingua tornera' a battere i suoni natii... eppure tutto e' cambiato.
Riusciremo a restare 'Liminali' a casa nostra, nel nostro Teatro?
Finisco di scrivere nella mia stanza Regia, mentre sento Pape cantare allegro sotto la doccia fredda. Bali ci saluta, mancano 11 notti... ho letto e visto tanto... storie di magia, tradizioni mistiche, creaturer e cibi estranei, Teatro divino, linguaggi del cuore. Eppure mi sento di dover tornare a casa, perche'?
Domani continueremo a lavorare e capiro'!
Ciao da un Vania agli ultimi suoi scritti... manca poco!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ygramulli...buon lavoro a tutti!
silvia

GrimFang ha detto...

Restare Liminali nel vostro teatro? E perché?
Quando mai siete stati liminali, voi?
Il vostro teatro è il mondo, lo è sempre stato.
Devo darti io una lezione che non ho ancora imparato?
La propria casa è quella che si porta nel cuore: quella che TI abita, non quella che SI abita.
Bali, l'amazzonia, la Turchia, l'Africa, il Giappone... ovunque sarà, sarà solo un'altra stanza che aggiungi alla tua casa.
Perché lo scopo è avere un bellissimo posto da abitare, non abitare dei bellissimi posti.
Ecco perché ti senti di dover tornare a casa. Non illuderti, non è per noi; non per insegnare, trasmettere, contagiare. Almeno, non solo.
Senti di dover tornare 'a casa', perché le stanze che hai cominciato a costruire per abitarci bene, sono qua.
Un abbraccio,

Enry