mercoledì 29 agosto 2007

Cinema amatoriale, una «direzione Comune»

Un manifesto. Dichiarazione d'intenti e presa di posizione, più che un fortino una trincea nel deserto, logorio da I guerra mondiale, volontà di underground, con coscienza che gli alberi che per Brakhage avrebbero toccato il cielo non hanno (mai avuto) l'humus in cui svilupparsi.
Convinzione che il nemico (dichiarato: manipolatori carcerieri di immagini per professione, al soldo dello spettacolo), nascosto sotto la bagarre dei propri colpi appariscenti e rumorosi stia per esserne seppellito.
«Bisogna cercare di manifestare un atto, l'atto della rappresentazione, non la rappresentazione stessa». Innanzitutto un atto politico è il Breviario di estetica audiovisiva amatoriale che Fabrizio
Ferraro (gruppo amatoriale) ha pubblicato con DeriveApprodi. E in quanto tale che si fa manifesto in senso storico, non nella forma né in proclami da «setta di poeti estinti postumi», ma avanguardia strettamente «militare» che si insinua nel sistema cinema se non per deflagarlo quantomeno per decollocarlo (nessuna dislocazione) dal suo status (parolaccia sinéddoche) di arte spettacolo intrattenimento. Coscienti dell'apocalisse avanzata in atto, (con Welles) non siamo sull'orlo di un abisso ci siamo dentro, il gruppo supera la tattica tabula rasa propria dell'avanguardismo novecentesco e cerca appigli e compagni nella filosofia di Leibnitz e Spinoza, Wittgenstein e Simone Weil (su cui il gruppo girerà il prossimo film). Prima ancora del breviario il gruppo amatoriale era già passato alle vie di fatto, superando eticamente e politicamente lo iato tra teoria e azione proprio a gran parte del movimento marxiano di lingua italiana in cui affondano le loro radici: è l'azione l'ideal (finalmente!). Nel novembre 2006 Le variazioni del Signor Quodlibet, prima opera a firma collettiva con dedica a Monteiro, è stata presentata al Torino film festival, riferimenti estetici evidenti: Fernando Birri Huillet/Straub (a cui il libro è dedicato), punti di sostegno per toccare Godard, Renoir, Bela Tarr, Brecht: «Il realismo non fa vedere ma rende visibile, scava. (...) Il naturalismo ha paura del falso perché è falso e sottomette alla delega e alla passività». Questo in sintesi l'approccio etico-estetico, nessuna delega (azione diretta) all'immagine, che deve farsi sintesi di uno scontro con l'universo voluto e affrontato come pluriverso. L'Amatoriale è inteso in senso politico, massimalista, legato al contingente, contrapposizione allo specialismo e all'accumulo capital-spettacolare, ricerca di una «dimensione Comune» (quella di Parigi) che passi attraverso la «pochitudine» piuttosto che le moltitudini. Una miriade di film la cui diffusione sarà circoscritta, film per pochi, fatti con loro e per loro. Siamo da tutt'altra parte rispetto ai pensierini global e local, i «ni» e i forse... in direzione ostinata e contraria all'ecumenismo veltroniano delle feste del cinema con tutti e per tutti: per il gruppo amatoriale con l'evento si intende la rottura immediata di ogni linearità, l'abbandono del prestabilito. Curioso che il gruppo prenda distanza dall'amatoriale di Brakhage, letto come ripiegato sul privato familiare; mi permetto di aggiungere che Brakhage scrive anche, tra l'altro, «creatore e spettatore uniti nella ricerca, un ideale di religione anarchica dove tutti sono sacerdoti che danno e ricevono, o piuttosto stregoni o meglio streghe...». Amatoriale è anche essere sciolti nel vento, nessun legame; se questa macchina arriverà a incontrare Rossellini e essere davvero ammazzacattivi allora saremo condannati a morte nel nostro quieto (non) vivere.
di Fulvio Baglivi / Il Manifesto, 18 agosto 2007

martedì 28 agosto 2007

domenica 26 agosto 2007

Meong Meong

Poesia

In una sera calda
d'estate
un grillo canta,
E' allegro, insistente.
Si sente il profumo
dorato di una ginestra.
E... in tutto questo
il grillo inneggia.

Roma, 27/07/2007

sabato 25 agosto 2007

Diario di Viaggio LX


Bali Post, 23 Augustus 2007

mercoledì 22 agosto 2007

Diario di Viaggio LVIII


Sulla strada di Kuta, nel traffico dispettoso e volgare della metropoli balinese, vedo una vespa italiana.
Sopra, accucciato come un maiale nel fango, un pallido turista brizzolato biondo, con vestiti sgargianti, un casco lucente ed uno zainetto della Nike... ma sul suo grembo, abbracciata come un marsupio insicuro, una bimba balinese, avvinghiata alla cintura, la faccia compressa sulla camicia dell'uomo, ed un'espressione sognante.
Cosi' lascio l'isola, nauseato da Me e Armato contro di Lui!
Pedofilia, Prostituzione, Abuso, Violenza... ora Vi scorgero' a casa, con occhi piu' coscienti e il corpo pronto a intervenire.
Torniamo ad una giungla meno affascinante e piu' nemica, ma vitale, li' ove il Teatro si fa 'Pratica'.
Ciao, da Vania. Da Bali... l'ultima!

Diario di Viaggio LVII

Un vecchio contadino, con le spalle e la testa cariche di buste di plastica, ci osserva.
Noi, come sciocchi occidentali, chiediamo un'informazione per raggiungere il Parlamento di Denpasar, ove la Dottoressa Suryani ci attende con l'ufficialita' cittadina!
Lui ci guarda e smaschera 40 denti inverditi da bali... poi risponde con un gesto magico e misierioso delle braccia e di mani antiche!
E' incomprensibile, eppure lui ha raccontato la sua mappa per raggiungere il mondo. Mi ricordo:
Mai chiedere informazioni a Bali ai signori/e con piu' di 30 anni, poiche' essi NON narreranno delle vie esistenti, ma indicheranno la bussola del cielo per raggiungere il tuo obiettivo... che ognuno si scavi la sua strada!
Ringraziamo e fuggiamo, tra le bestemmie mattutine colorite e riscaldanti di Antonio e lo stupore fanciullesco del Gruppo.

Diario di Viaggio LVI

Ufficio delle spedizioni:
consegno i miei bagagli, ben chiusi e serrati.
Dopo poco mi trovo su una piccola scrivania a firmare
dei documenti di viaggio con Pennarelli MAGICAMENTE usciti dalle mie valigie e che, per motivi del tutto balinesi, sono ora poggiati in bella mostra sugli scaffali dell'ufficio.
Sul tavolo vi e' anche un foglio (ricevuta di alcuni acquisti fatti per il Teatro) che nei lontani sogni della mia 'Pryvaci' da occidentale io sapevo essere custodito dentro una cartellina sul fondo del bagaglio. La signorina mi sorride e dice "Sangat Baik?" (Ti convince...va tutto Bene?). Io sorrido (di me stesso e delle mie ipocondrie di possesso occidentale) e dico "Becek Becek" (Bene, Bene)... pensando: "Non e' che siccome pago od ho pagato, questi oggetti sono miei!"... "Grazie Bali, che mi sforzi di togliere ogni Ricatto e mi servi da Jago!".

Diario di Viaggio LV

Eccoci al dunque!
Questa e' l'ultima serata qui in Bali ed io osservo il cielo da dietro una vetrina di Internet, tentando di tracciare i ricordi su una tastiera enigmistica, senza lettere ed ordine.
Mi getto davanti a questo alfabeto criptato e logoro con le labbra incandescenti di Calamari alla piastra immersi in un chili vulcanico, con la stanchezza di due mesi sulle ginocchia, e gli occhi umidi di lacrime per la grande gioia di un viaggio cosi' divino. In realta' ho voglia di tornare e sento in tutti, da Emiliano e Olla che riabbracceranno il loro piccolo Swanur, a Daniele che si riscaldera' nuovamente con Francesca, a Max e Monik che rinverdiranno la loro 'tana' di matrimonio... tutti hanno molti desideri nella lontana Italia e belle mancanze da colmare (anche una buona mozzarella!)... io riannusero' il Teatro Ygramul, piccolo scarabeo lasciato per 2 mesi a capa sotto, con le zampe che si agitano verso il cielo nell'inutile tentativo di riordinarsi e progredire da solo; lo ripoggero' in asse, per rimettere in sesto la sua
m(n)otorieta'. Con i biglietti e doni di Gloria, nostra scarica poetica, impiliamo i bagagli nelle auto e gia' combattiamo con la dimenticanza di tutto questo! Ma l'ultima Mail doveva essere tutt'altro! Un coacerbo di emozioni e di crescite teatrali nate da questa esperienza doveva portarmi a scrivere il Diario degli ultimi spettacoli, dei paesaggi, dei nuovi importanti scambi contro l'orrore della Pedofilia. Ma questo e' il Terzo Teatro, la sfida antropologica liminale che ci porta proprio a NON esaudire mai sino in fondo i nostri desideri/pregiudiziali e a tradirci, a stupirci delle variazioni immediate e dispettose! Volevo anche spedire il Terzo ed ultimo Gyoco di Memorya, con omaggi a Giulietta, Silvia Zac, Silvia Amica e tanti/e che hanno in un modo o nell'altro fatto da carburante a questo 4 viaggio Ygramul. Invece...
Il mio PC si e' cotto... cotto di parole, di immagini, di sballottamenti in jeep, di Bali! Ed oggi e ieri abbiamo passato meta' giornata in uffici costipati, per spedire in enormi casse vampiresche i nostri regali per il Teatro (addobbi, tempietti, gli strumenti Gamelan, ecc.).
Le casse arriveranno tra 1 mese a Roma, attraverso un'avventurosa traversata di mare che sarei curiosissimo di seguire... portando con se' spiriti dei Naga (i Serpenti magici) Balinesi, Anjing e raggi di luce dell'isola degli dei! Insomma questo tassello di Diario che completerebbe le nostre 50 giornate e' svanito, sotto una mattinata di spettacolo in un'Arena circondata da genitori e bambini/e acclamanti, con televisione e giornalisti a cogliere la lucentezza di sbiadite star italiane... Il Diario, non ve la prendete, e' coperto da una risata liberatoria, che investe l'intero viaggio di sorrisi attoriali e di scoperte irraccontabili. Il Progetto sara' allora completato a Roma e cosi' i Gyochi Ygramul... Per farmi scusare vi mando solo un Dettaglio della Foto di Antonio Guerriero Baris (che avreste vinto integrale se aveste indovinato il 2 Gyoco!).
Per il resto quindi... voglio riposare, in questa sera malinconica ma carica di energie, ove saluto/iamo Bali, chi piu' e chi meno cosciente, ma TUTTI con una grande molla dentro che ci spinge in Italia e che qui si e' caricata, tra vulcani e foreste, aracnidi giganti e gechi canterini, mercati e templi fumiganti.
Spediro' solo una sequenza di immagini e frasi, qua e la', un poco disordinate e frammentarie.
Domani alle 8 c'involiamo, cavalcando il Mare, e inseguiremo il sole, senza permettergli di tramontare, per 1 giorno e 1 notte. Ci vediamo a Roma, il 24 mattina (verso le 7). Ciao, buona visione e buoni piccoli assaggi di parole...
Il Gruppo torna rinnovato (ogni tensione si e' evoluta in 'rapporto' e in 'crescita'), e mai piu' potremo essere infantili, ma lottiamo per la nostra 'giovinezza'!
Vi lascio con un ultimo pensiero che Pasolini ci ha perennemente inculcato, confermando le ottime e antiche intenzioni del nostro essere Ygramul:
Il Teatro Borghese dice "IL TEATRO E' TEATRO"
Il Teatro d'Avanguardia/Rivolta dice "IL TEATRO E'TEATRO, ANCORA"
Il Nuovo Teatro dice "COS'E' IL TEATRO?"
Bali, con lacrime di gioia vaniesche... sempre piu' regista e quindi sempre piu' 'Uomo'(nel buono e nel cattivo significato).

martedì 21 agosto 2007

Diario di Viaggio LIV

Altra giornata di fatiche e di agitazioni
per il gran ritorno... ma oggi GRANDE riunione
sui Ruoli e le Idee registiche/attoriali di 'Affabulazione'!
E inoltre Emiliano si e' dimostrato lucente e degno della nostra stima e fiducia! Ha espresso la sua idea dopo una brutta Riunione di silenzi avvenuta ieri! Bellissimo... siamo tutti molto piu' leggeri e felici, soddisfatti di una magnifica esperienza che cosi' si conclude senza reali e profonde ombre, ma con molte domande di crescita! Tutto si riassesta e torna vivido... stanotte Pasolini, poi un rito di danze notturne con i kriss e domani l'ultimo gigantesco spettacolo! Ciao, c'est finit!
Vania

lunedì 20 agosto 2007

Diario di Viaggio LIII

Biglietto della Scatola del 'Piccolo Principe'...
"Quando riusciamo a riconoscere la nostra confusione con compassione, possiamo estendere questa compassione agli altri che sono ugualmente confusi"
Grazie!

Diario di Viaggio LII

Volevo gia' questa sera aggiungere un poco di racconti delle nostre ultime giornate, nuove sensazioni e pensieri...
avrei voluto salutare con un bacio balinese i Coniugi Prigna sul 'motorone' verso il caldo Sud, i Coniugi 'Leccatine' sempre cosi' premurosi, rispondere ai 'Nuuu' di Vincent e al commento Yoga di Simone... ma mi sono seduto davanti
questo schermo con la mente piena di orrori. Oggi e' stato
un giorno doloroso, perche' l'idea terribile di dover abbandonare quest'isola sorprendente si e' fatta sempre piu' pulsante! Abbiamo fatto uno spettacolo magnifico, coperti da un diluvio torrenziale, mentre 400 studenti grandi ci applaudivano, urlavano, si esaltavano... con i brividi lungo le schiene ci ha sfinito un 'baratto' teatrale compiuto in pienezza, mentre i ragazzi/e balinesi ci cantavano 'GuraRuPa' dei Guarani' brasiliani e marciavano sulle strade soleggiate nella Parata del Giorno dell'Indipendenza urlando le sonorita' africane del 'Waza Waza'!. Non ci avrei mai creduto di poter realizzare tutto questo e di essere veramente riusciti a trasformare lo Sciame Ygramul in un 'mezzo' di spostamento e traduzione delle culture... canti partiti in viaggio con noi che si impiantano a migliaia di chilometri, colori, storie, sapori che fanno incontrare genti in assemblee improbabili. Oggi abbiamo preso le molte Maschere e gli Strumenti musicali che porteremo al Teatro Ygramul, e abbiamo salutato Dewa e la sua famiglia, con un senso unico di tristezza e di ingiustizia (per il salario dei balinesi e' improponibile il viaggiare e solo il nostro organizzare il Corso in Teatro gli potra' permettere di raggiungerci)... Tante energie, emozioni... poi oggi una Riunione difficile per Ygramul, con importanti contrasti che ci uniscono ancor di piu' ma allontanano Emiliano dallla nostra filosofia Patafisica e Comunitaria (Antonio mi guarda commosso, dispiaciuto e impietosito dalle mie eterne fatiche di regista, e mi suggerisce con amichevole grazia "Vania, quante volte ancora aprirai 'la stanza dei Giochi' a chiunque, e non chiederai di conquistare quel luogo prezioso?")... rido, ma in realta' mi viene da piangere ripensando alle tante volte che io ed il gruppo abbiamo fatto meravigliosi Doni e siamo rimasti scottati... Si deve scegliere, SCEGLIERE, solo coloro che sono abbastana maturi da comprendere l'altissimo concetto del Baratto!
Vorrei sfogare, vomitare un poco, nella paura che mi fa tremare le ginocchia, di un ritorno in Italia difficile (ove affrontare l'orribile frattura catastrofica dello Sciame Ygramul), dove prepararsi ad un Pasolini che mi terrorizza (hai ragione Vinz, anche io lo odio!) e partire con un nuovo anno di lavoro intensivo ed incessante (con tanti, tantissimi/e allievi/e, scuole, seminari, spettacoli, il B.E.Y.....).
Fuori dalla vetrina dell'Internet Point ove sto scrivendo, protetto da un'aria condizionata polare ed una musica new-age indonesiana nauseante, un cucciolo di cane viene messo sotto da una macchina. Mi torna l'acido alla bocca dello stomaco, una pannocchia alla brace e del pompelmo fresco, mi sforo di non vomitare e presto attenione a quella creatura abbandonata da tutti. Piange, mugola, nel muso pieno di sangue ed il selciato polveroso sulle zampe. Pochi secondi, si contrae, vibra, si gratta e muore. Io lo guardo, impassibile e desolato, e capisco che Bali sta finendo, che ho vinto tanto, tantissimo, ma che ci sono energie che qui non capiro' piu'! Ora torniamo in Italia, a combattere, perche' anche quel cane schiacciato sulla via possa avere un senso, un verso di richiamo, un aiuto rivoltoso... qui abbiamo finito... non si puo' piu' fare nulla. Dopodomani un colpo di mano agli ultimi bimbi, semi lanciati in aria come nelle feste del Grano, ed un urlo disperato (come oggi, sotto la pioggia impietosa) per dire a tutti di reagire, di urlare "Nulungin!" Aiuto... di parlare, raccontare "Tutur!"...Anche voi, magnifici lettori/e, tenete gli occhi aperti "Hati-Hati!"... la Pedofilia e' ovunque, si annida in Noi e nella nostra cultura del Consumo e dello Spreco/Abuso...sta dentro i portafogli occidentali, nell'Euro, nelle piccole e grandi manie di possesso e nel collezionismo piccolo-borghese; scoviamola. Ciao da un Vania stasera pieno di vortici ubeschi e di ansie.
Sono felicissimo delle persone che hanno condiviso questo importante viaggio con Me, anche di Olla e Gloria che con passione si sono gettate in queste ultime, brevi, 2 settimane... eppure stasera sono un poco solo, con quel 'cane arruffato' che muore scodinzolando nel suo sangue. Ha ragione a farsi da solo le feste, grugnisce e saluta. Ecco che, rispetto a Lui in terra, torno ad essere in tutto e per tutto uno squallido Turista.
Italia, perdonami molto, ma stasera, nonostante l'amore violento che provo per te, NON ti voglio proprio!

Diario di Viaggio LI

Settima Settimana di Viaggio del Gruppo Ygramul LeMilleMolte in Bali.
da Vania...
Scrivo sull'azzurro letto della nostra definitiva gita a Ubud. Oggi, Domenica 19 Agosto, ci prepariamo alle nostre ultime 2 andate in scena, una domani mattina alla Scuola Elementare del Maestro Dewa in TampakSiring, e l'altra Mercoledi' 22 a Denpasar, al Parlamento, con 500 bambini/e degli Asili Nido e le loro Mamme e Papa', richiamati dall'ufficialita' giornalistica!
In queste atmosfere di chiusura-viaggio un'onda malinconica, una 'saudade' ricorrente mette in pila le giornate e i ricordi, imperla come su una collana ogni attimo lucente e rende il tutto strutturato, piu' ordinato, ma opaco. Cerco di non farmi trascinare, scanso i momenti di crescita, gli incontri vitali e la sacralita' misteriosa di questi luoghi, osservando negli occhi anche il concreto del nostro agire: le riunioni, le prove faticose, lo stress, la stanchezza accumulata nelle menti e nelle ossa, le litigate, gli imbarazzi, le incapacita' e le impossibilita'!
Tutto allora, anche il terribile mostro della Pedofilia, diviene meno eroico e inarrivabile, ogni spettacolo assume una chiave umana, una 'rivolta incarnata', sudata e polverosa (come il nostro Teatrino romano). In questi ultimi giorni si sentono le tensioni salire, l'avvicinarsi di una Roma a tutti un poco scomoda, l'addio a questi ritmi e a questi modi di combattere... per orientare la bufera delle emozioni osservo i molti oggetti donati da coloro che ci aspettano in Italia, regali, pensieri, guide di viaggio, frasi, segni di stima e di affetto... li impacchetto in valigia assieme ai bellissimi messaggi dei miei genitori, di Silvia, di Fiammetta, Silvano, Fabrizio... e alle tantissime Mail ricevute sul Blog e personalmente. Grazie, a tutti/e! A chiunque in un modo o nell'altro c'ha seguito e ci ha incoraggiato in questo viaggio davvero mitico ma molto faticoso, contro un'universo oscuro e cupo che con Pasolini stiamo scandagliando, ma ancora non riusciamo a comprendere.
Grazie.
Speriamo di aver restituito qualcosa, con i Diari e le foto, e di donar a tutti/e con l'apertura a Ottobre del nostro Secondo Anno al Teatro Ygramul una buona parte delle energie raccolte qui!
Abbiamo in mente molti progetti, Seminari, dibattiti... e useremo ancor di piu' il Teatro (attraverso il B.E.Y, Banjar d'EsoTeatro Ygramul) per crescere assieme. La Resistenza prosegue anche per merito vostro.
Poco prima di partire spediro' il Terzo ed ultimo Gyoco di Memorya (anche se nessuno sino ad oggi ha indovinato i precedenti, e le foto di Rama Sita e del Baris resteranno segregate nei polverosi Archivi Patafisici di Ygramul, ah! ah!).... sono commosso dai fili di ritorno gettati da Lalla (leccatine!) e Gab, da Vincenzo, da Enrico e dai tanti/e che, anche nel silenzio, ci hanno osservato con grazia.
Per chiudere questo mio delirio di fine Agosto vi narro un po' di altre informazioni scoperte sul femminile dell'Isola (una richiesta della mia amica Silvia!) e un breve riassunto delle nostre giornate passate a Candidasa, tra spettacoli, parate, mare e stupende discussioni!
Bali e' un microuniverso, legato a tradizioni e usi molto antichi, sopravvissuti e sincretizzatisi con la cultura moderna e con il turismo. La storia coloniale (con le forze olandesi, giapponesi, la presenza di Giacarta, ecc.) si confonde con le grandi vicende magiche ove Re si scagliano al capo di eserciti armati di kriss magici, ove i popoli di scimmie guidate dal loro Dio si schierano al fianco degli abitanti per fermare i demoni del Mare, ove le streghe Rangda danzano la notte sull'isola di Nusa Penida e si trasformano in gatti per ipnotizzare gli umani. Di entrambe le linee storiche (sia quella ufficiale che quella magica) si hanno testimonianze ovunque, nei monumenti, nei ricordi del popolo, negli oggetti e nella lingua. Gli Dei sono presenti e concreti quanto i presidenti e i loro eserciti armati. Questo comporta una cultura di grande misticismo e mistero, colma di fede in ogni gesto e di una sacralita' concreta iscritta nei corpi, nel lavoro dei campi, nell'artigianato, nel cibo e nella natura prepotente... cosi' i balinesi dei villaggi restano, nella loro profonda semplicita', molto legati alle origini e alle tradizioni, tenendo in alto conto le regole filosofiche/morali/magiche che gli antichi hanno loro tramandato, per non rischiare di far irrompere nelle loro vite il disordine del Male. Ogni donna nasce all'interno di una delle Caste (le principali sono: le Sacerdotesse Induiste, Le Cape, le Guerriere, le Contadine, ecc..) e non possono modificare il loro stato di nascita. Anche la ricchezza o particolari rivoluzioni sociali, in realta' non possono modificare la Casta di origine. La donna vive in gioiosa comunita' con le altre donne, di qualunque eta' esse siano, e non ha enormi doveri o obblighi sociali. La vita e' molto libera e slegata da stereotipi, ma la sessualita' non va mostrata (c'e' un grande pudore dei corpi e non e' piacevole per i balinesi che due amanti, sia omosessuali che eterosessuali, si mostrino in pubblico). Per tradizione le donne si occupano della casa (che comporta molte cure non solo igeniche ma anche magiche e strutturali), fanno le offerte agli Dei in nome dell'intera famiglia, curano e cucinano (eccetto che in alcune festivita' e alcune pietanze che solo gli uomini possono cucinare).
Le donne, quindi, sino a poco tempo addietro, non avevano molto potere economico o politico nelle comunita'... per strano che possa sembrare l'avvento del turismo a Bali ha modificato questa situazione ed ora molte artiste, e moltissime brave cuoche, hanno aperto le loro attivita' agli occidentali e guadagnano e contano molto piu' degli uomini-contadini. Anche a livello politico sono state elette moltissime Cape Banjar (villaggio-zona) e rappresentanti al Governo indonesiano. Questo chiaramente non elimina le violenze, gli abusi ed il razzismo, ma nella cultura balinese, nelle danze, nei canti e nelle cerimonie, le donne hanno ruoli di spicco e di grande valore, come nelle Scuole insegnano e dirigono, nelle Cerimonie battezzano e portano le offerte, in Teatro mostrano le verita' degli Dei. Come in molte altre culture, all'interno dell'universo femminile si concretizza un misto tra Potere divino-incontrollabile e pericoloso, Potere curativo-risanante e costruttivo e Potere della preservazione. Sono molti i paradossi e le dinamiche che questa simbologia crea (ne citero' alcuni, giusto da riferimento):
- le donne hanno un legame diretto con alte divinita' come quella della Terra (la Tartaruga femminile) e del Riso (le Dea dei Campi), dell'Acqua, ecc.... e possono avere stati di trance e di vaticinio in cui far giungere dal cielo i messaggi divini agli uomini. Ma eventi come le mestruazioni le rendono pericolose e non adatte ad entrare nei templi;
- a tutti gli uomini balinesi e' permesso, anche dopo sposati, di avere rapporti fisici con altri uomini, e l'omosessualita' maschile non e' considerata ne' un Tabu' ne' un problema... mentre la sessualita' femminile e' delegata al maschio e non sono tollerati i rapporti lesbici;
- la bellezza estetica e' legata a forme che per noi occidentali sono femminili e anche gli uomini, per sottolineare il loro splendore, assumono dei tratti e dei colori del femminile con ciglia allungate, sopraccicglia lineari, capelli lunghi, gonne, unghie, anche ben mostrate, movimenti fluidi e tondi, petto prominente, ecc.
- le divinita' sono sia maschili che femminili ma parlano linguaggi diversi e hanno stature differenti, la donna deve essere simbolicamente piu' bassa dell'uomo;
- la donna ha potere di scegliere come, quando e con chi sposarsi, esattamente quanto l'uomo, ma sono preferiti matrimoni dentro la stessa casta, tipologie familiari o area del villaggio; ma una volta sposata la moglie si trasferisce nella casa della famiglia estesa del marito (vivendo con le cognate e la suocera) e i suoi beni divengono della famiglia dell'uomo;
- le balinesi adorano l'universo infantile e la cura dei bambini, considerando i figli dei doni importanti e divini; molta giornata e' trascorsa nell'accudire e curare i figli/e, e questo compito e' piu' delle donne che degli uomini, anche se il giocare con i bambini ci e' apparso un ruolo importante per ogni sesso ed ogni eta';
- le donne possono allevare e preparare i Galli e i Grilli per gli importanti combattimenti che continuamente animano l'isola, ma non sono ben gradite nelle arene dietro i templi ove questi animali si combattono per intere mattinate;
... queste poche e semplici notizie, unite all'osservazione nei villaggi e in citta', non possono donare un reale quadro di una complessita' ampia ed ambigua (come tutte le culture), ma almeno e' una fotografia; un'immagine schizzata di stupende anziane sdentate e incartapecorite che ci hanno accolto con inchini e poi forti pacche sulle spalle; di maestre delicate e colte un poco remissive alla nostra figura di maschi occidentali, eppure vittoriose nel loro sorriso di disinteresse; ragazze imprenditrici, sagge e accorte, in grado di spremere ogni opportunita' al turista analfabeta; donne dei 'warung' (chioschi del cibo) lungo le vie trafficate e sbucciate, con pesi elefantiaci sulle teste, interi negozi su carretti a mano, e vetrine infinite impilate sulle biciclette e tante, troppe ore di lavoro e di veglie sulle spalle.
Come sempre molto altro ci sarebbe ancora da narrare...
di fiumi trasparenti pieni di corpi nudi 'invisibili', di cerimonie funebri urlanti e colorate, di caverne nugulanti di ampi pipistrelli pelosi, di scimmie curiose e onde prepotenti, di gelati alla vaniglia, squaletti alla griglia e zuppe di verdure con gelatine di riso....
ma il tempo non e' mai abbastanza e cosi' mi devo preparare per uscire. Questa sera, schivando i cani randagi e i venditori di Sate', andiamo al Tempio dell'Acqua ad osservare le Danze Janger (antico teatro senza maschera, con duetti perfetti tra uomini e donne in simbiosi con la musica Gamelan ed i cori dissonanti). Poi Gloria,la nostra Meme' italiana, ci portera' ad un magnifico ristorante di Ubud, per fare una cena festosa, tutti assieme, con il cuore gia' pieno di saluti e di apprensioni, e tante domande e dubbi su questa Bali cosi' lontana da noi, che non faremo mai in tempo a comprendere.
Lunedi' 13 Agosto :
Le strade brulicano sempre piu' di marce militaresche e di bambini imbalsamati in abiti da parata.
Mi diverto comunque ad osservarli, anche se un lieve fastidio mi gratta gli occhi e i pensieri. Non mi faccio distrarre e mi concentro sul lavoro. I volontari della Suryani ci portano a Scuola e ancora una volta affoghiamo nell'euforia dell'infanzia, sotto centinaia di sguardi curiosi, colpi di mani, carezze timorose, corse, urla, applausi, echi strafottenti e disciplinati. Siamo, anche questa volta, all'altezza e ci impegnamo nel cantare, giocare, parlare e gustare il poco tempo di una mattinata con una folla di bimbi/e. Il messaggio cominci a giungere, i semi si piantano, e lo capiamo dall'impegno dei bambini curvi sui fogli ma anche dagli sguardi ammirati e preoccupati delle Mestre. I piccoli/e hanno il Potere di Rispondere... possono Scegliere, decidere e proteggersi! Da ora in poi staranno piu' attenti al loro diritto, spalancheranno gli occhi per sbirciare 'Silver Nose Man' e gli potranno urlare in volto 'Nakal!!' (cattivo!). Mi illudo che funzionera', ma so che la lotta e' improba. Non importa, noi facciamo la nostra parte e nel piccolo rivoltiamo e ci rivoltiamo l'animo!
Le Prove e le Riunioni sono sempre piu' dolorose e Pasolini (attraverso la nostra chiave di lettura sulla Pedofilia) ci violenta e mette a nudo ogni sera. Mi infilo a letto con le spalle cotte dal sole, la testa dolorante da tante parole difficili da comprendere, e l'animo che mi spurga indosso "lascia stare, se vuoi arrivare fino in fondo, questo mestiere non fa per te!". Mi incattivisco e intestardisco ogni notte, io arrivero' sino in fondo e li' finalmente potro' ridere di me stesso e di Ygramul... fino ad allora porto la croce di questa pesantissima scelta di Teatro, della violenza dolorosa della Ricerca, della solitudine che, piu' stiamo in branco, piu' ci accomuna!

... ora non faccio in tempo a finire... nella prossima Mail :
Martedi' 14, Mercoledi' 15, Giovedi' 16, Venerdi' 17, Sabato 18, Domenica 19, Lunedi' 20, Martedi' 21, Mercoledi' 22 Agosto e The End!
Ciao da Vania con i bagagli chiusi e la mente aperta.

venerdì 17 agosto 2007

Diario di Viaggio L

giovedì 16 agosto 2007

Diario di Viaggio XLIX

Ciao da Vania!
Per ora, visto il tempo minimizzato da una grande quantita' di bellissimo ma impegnativo lavoro,
mando solo alcune immagini e la risposta a Vincenzo per il Gioco: "Mi dispiace, ma anche questa volta le risposte NON sono esatte! Ci sono 7 Errori ma, per aiutare te e gli altri partecipanti, ti elenco quali sono i numeri messi in un ordine sbagliato: il 6,19,31,32,34,36,38!
Domenica mandero' il nuovo Diario della Settimana (il Sesto e Penultimo!) e inseriro' nell'intro tutto quello che ho scoperto sulle 'donne' balinesi! Per ora seguitano i villaggi, le parate, il volantinaggio, le prove pomeridiane, e Pasolini serale... ma anche le buone cene dalla nostra Meme' Nyoman, la degenza di Daniele, la stanchezza di Pape, il film di Emiliano, le cure di Gloria e tante, tante scoperte di Gruppo, sotto un Mare fragoroso e cangiante! Ciao

mercoledì 15 agosto 2007

Diario di Viaggio XLVIII

LEGGETE 'AFFABULAZIONE'!
Puo' salvare le nostre giovinezze!
Puo' allontanare i nostri Padri interiori
e risvegliare la Madre!... chissa'?!?
Vania (impazzito?) NO... solo pronto
a combattere la Pedofilia!

Diario di Viaggio XLVII

"Sei contento?"
mi chiede Pasolini....
io vorrei rispondere
"Come una Madre tra Madri"...
eppure mi sento ancora un Padre prepotente,
un figlio ubbidiente,
e sono troppe le 'Grazie' che quotidianamente
mi vengono chiesta dai miei DonQuischotte
irreali e reali!
Prima o poi, grazie al B.E.Y. (Banjar di Esoteatro Ygramul)
riusciro' ad essere una "Madre tra Madri!"
Ciao... Vania

Diario di Viaggio XLVI

- Sto raccogliendo altre informazioni importanti per
comprendere meglio la dimensione 'femminile' qui
sull'isola e nell'antica cultura hinduista.... (cosi'
da poter rispondere a Silvia!);
- Sto controllando le Risposte al Secomdo Gyoco di Memorya (per capire se Vinz ha vinto!);
- Intanto ci prepariamo al ritorno, con gli ultimi spettacoli nelle scuole (sempre piu' emozionanti), Daniele reso inabile da un febbrone inarrestabile, le Parate di musica, fuoco, trampoli e volantinaggio per le vie dei villaggi, Io con un attacco d'asma (per allergia alimentare) che mi stava trasformando in un rospo soffocante, gli ultimi incontri con il Mare da Sogno, Pasolini che ci tortura ogni sera smuovendo le nostre coscienza torbide, le marce militari colorate e urlanti in strada (per la Festa dell'Indipendenza dall'Olanda) e tante, sempre troppe novita' emotive....
A presto!
Vania, con le scarpe leccate da un vitello, la mente piena di melodie Mantra Yoga apprese all'Ashram Ghandiano, le gambe e le braccia dolenti per il Training d'EsoTeatro e il cuore ancora un po' fuliginoso, ma ora pronto a tornare!

martedì 14 agosto 2007

Diario di Viaggio XLV

Da Aida...
Bali:colore verde da foresta in foresta,oceano di coralli,motorini dalla guida matta,bambini in divisa che marciano,cesti di offerte con fiori e frutta, caffe'sabbioso, poche ore di sonno,i nostri costumi caldi e colorati,maschere e marionette,oboe di cioccolata,spaghetti in scatola,inchini continui a mani giunte ed ernia al disco,giardini di pace,mucche pazienti,morti su torri,villaggi nascosti,templi e danze,luna piena sempre.Cari amici e in particolare cari Fiamma,Simo,Chiari,Silvenio,continuate a pazientare un po',che' le cose da dire son tante,cosi tante che non potro' raccontarle tutte ma cominciamo ed andiamo con calma.
Buonasera ragazzi,cari ragazzi a cui ogni giorno il mio pensiero corre entusiasta come quello di un infante e desideroso di raccontare tutto cio' che vede,che assapora,che velocemente fa scivolare dentro di se',perche' non bastano le pagine di un Diario di viaggio,non bastano le foto,i filmati,i disegni e i canti se non si scrive,se non si danza, se non si canta per qualcuno.E canto per evocare e a volte anche per consolare,di sicuro me,forse anche altri.
Sono struggenti i suoni che si alzano da quaggiu',dall'isola che viene chiamata paradiso dai suoi stessi abitanti.Struggente bellezza del gamelan,l'intera orchestra che suona e accompagna la danza di Rama e Sita,le due divinita' che si muovono tra il Kecak,il canto rituale delle scimmie e oniriche figure di cervi dorati e uccelli sacri.Struggenti le risate dei bambini quando facciamo lo spettacolo nelle scuole e tentiamo di riprodurre questa incomprensibile lingua che si prende gioco dei nostri suoni occidentali.Struggente la mia faccia di notte,dopo aver passato una giornata piena di cose struggenti.Dunque io sono qui da un po',non troppo tempo ma mi sembra di aver viaggiato con gli altri fin dall'inizio.Il primo mese il gruppo ha fatto proprio di tutto trovando anche contatti preziosi e utili per questa seconda fase del lavoro.Stiamo ora a Candidasa ,un posto di passaggio accanto all'oceano.Piu' che una cittadina e' una strada dove attorno non c'e' nulla di speciale ma si trova proprio al centro di una ragnatela di villaggi e villaggetti in cui lavoriamo ogni giorno.
L'oceano scaglia onde contro la costa fortemente ogni notte.Riposo e chiudo gli occhi lasciandomi portare per mano dal suo rumore,dal suo barulho.Alle sei riapro di nuovo la porta della mia stanza dove divido il letto con quel Pape e leggo e bevo il caffe' sabbioso di Bali e poi si parte per le scuole dove il lavoro rigurda piu' che altro la prevenzione.Attraverso lo spettacolo cerchiamo di parlare del problema della pedofilia e continuiamo poi con un laboratorio di disegno fatto con i bambini e con l'aiuto di alcuni volontari che a volte ci seguono.Come forse gia' sapete leggendo il blog,i casi di abuso sui minori qui a Bali sono molto frequenti e non solo fatti da turisti ma anche dai familiari dei bimbi perche' nei villaggi sperduti qua e la le famiglie sono povere,vivono in case molto piccole e spesso i familiari dormono tutti nello stesso letto.Il problema dunque esiste ed e' forte ma la gente non lo vede come un vero problema o meglio non e' abituata a sentirlo come tale.Non e' da molto che si sono formati gruppi di volontari,associazioni,ecc.che cercano di rompere questo tabu'che e' lo stesso che abbiamo noi in Europa,lo stesso dell'America ,lo stesso dell'Africa,lo stesso ovunque.Durante la giornata,lo spettacolo e l'incontro con i piccoli,le emozioni si comprimono in un angolo dello stomaco e rimangono in apnea fino alla fine del lavoro,pronte ad esplodere piu' tardi,nel silenzio del pensiero,nell'attimo di una pausa.Esplodono come un'eruzione vulcanica per l'oscurita' di cio' che non vedo ma che sento.Poi il tremore,la rabbia, la tristezza,vengono masticate,inghiottite e riordinate nei templi della lucidita',della calma e poi finalmente diventa azione,organizzazione,materiale di lavoro,obbiettivo ,scelta umana.Mi auguro fortemente che qui si formi una rete sempre piu' ampia di persone disposte a lavorare per rendere visibile il problema della pedofilia e della prostituzione,per tirarla fuori dai bui villaggi nella foresta e dalle bettole di Danpasar,Kuta e Lovina,per parlare,prevenire,dare un nome chiaro al problema,per occuparsi di piu' delle donne e dei bambini.
La stanchezza c'e' ed e' visibile ma le meraviglia che vedo ogni giorno mi incanta.Non solo i bimbi ma tutto il resto.La cultura di qui,le danze meravigliose,le offerte agli dei,i profumi e i colori all'eccesso.La sacralita' viene fatta dalla gente.Di conseguenza penso alla sacralita' che bisogna attuare in teatro,quella sacralita' che e' la stessa che c'e'in un profondo atto creativo e penso che l'atto creativo piu' divino in assoluto sia l'incontro amoroso tra due persone.Cio' che uomo e donna generano insieme e' qualcosa di realmente divino.E l'atto teatrale,la ricerca,lo studio,devono diventare una parabola amorosa dove l'attore si muove,costruisce ,cambia direzione,trasformando continuamente il flusso energetico che viene liberato.Ecco dunque il rapporto d'amore con il tempo,lo spazio e cio' che e' la parte invisibile di quello che stiamo raccontando e che sta alla nostra precisione,alla nostra generosita' e forza,rendere chiara e concreta.Quando un attore attraversa il tempo della parabola amorosa attua dei processi salvifichi perche' vanno oltre le violente richieste della formalizzazione,oltre codici gia' stabiliti,oltre le costrizioni della rappresentazione.Percio' lo spazio teatrale diventa cio' che dovrebbe essere sempre:un luogo di mistero dove nulla e' rassicurante,dove le forze che vengono agite sono quelle del rito,della trance,della preghiera,dell'evocazione e dunque diventano uniche e irripetibili; dove l'architettura necessaria non e' piu' un palco con sipario,luci ed effetti ma e' l'attore con il suo tempio-corpo-anima in cui la parte maschile e femminea presente in ognuno di noi ,dialogano armoniosamente.Quando vedo tutto questo,dentro di me qualcosa di grande e forte rimane incastonato.
Penso a Dario ad esempio ma anche a cio' che ho visto qui.Dove i danzatori potrebbero danzare a occhi chiusi senza perdere la loro precisione.Dove l'attore maschio e' truccato esattamente come la donna e difficilmente si riesce a distinguerli,non solo per il trucco ovviamente ma anche per l'energia che attuano.
Questo percorso di dolore e amore nasce dalla sapienza del vivere.Nasce dal piacere di vivere godendo della bellezza che ci circonda.Per citare Pasolen che ci scorta ora in questo cammino:"Se son vivo lo sono per le bellezze di questa terra".Bisogna rimposessarsi della sacralita' che e' in ognuno di noi e trovare gli strumenti necessari per difenderla.
Pochi giorni fa decidiamo di visitare un tempio non molto lontano da qui.E' un tempio diverso da quelli visti fin'ora:lasciato li,in mezzo alla natura selvaggia che lo circonda,in mezzo ad un tempo senza tempo,immobile,dove spira vento continuamente.Solo l'oceano davanti.Entriamo in una parte del tempio.E' una sorta di arena con al centro un ring dove solitamente vengono fatti combattere i galli.C'e' silenzio e solo la luce che entra dalle feritoie.I lati sono aperti e spira il vento.Accanto all'adificio c'e' il tempio.Il luogo sacro della preghiera e' dunque accanto al luogo delle rappresentazioni,uno accanto all'altra.Ma sono in realta' un luogo solo.Sotto un albero sacro fasciato da una stoffa,ci sono gli altarini con le offerte fatte dalle donne.E' visitando questo tempio che finalmente percepisco,da quando sono qui,un senso grande di intonazione che ritrovo facendo lo spettacolo ma che durante il giorno rischia di perdersi un po'.Da quel giorno sento forte la presenza concreta della forza naturale e selvaggia.Forte il bisogno di prendere degli spazi silenti per tornare alla casa interiore dove porre domande e aspettare le risposte.E' come quando si dice che il cantastorie si e' avvicinato furtivamente agli dei e li ha sentiti parlare nel sonno.Come quando il respiro di un dio e di un essere umano si mescolano e fanno si che una persona crei una poesia intensa e sacra.Poesia possente che si oda sott'acqua e sulla terra.
Cari amici,insomma io sto bene e sono contenta di svegliarmi la mattina e vedere gli altri,che dentro di se' stanno lavorando vorticosamente per scavare e scavare sempre piu' in fondo con tanta fatica e costanza. Vedo onesta',pulizia,chiarezza.Vedo tornare un equilibrio soprattutto energetico, forse(anzi ne sono sicura),per la presenza di piu' donne,che durante l'ultimo anno sono un po' mancate. Le influenze femminili guai a prenderle sotto gamba,ricordiamoci che i cerchi magici delle donne hanno potenza e sapienza indicibile.
Penso che un giorno,quando avro' dei nipoti,se ne avro',potro' raccontare loro storie magiche come le sagge cantadaras del sud America,seduta sulla sedia con i ricordi e la memoria sulle ginocchia.Forse davvero tutto questo viaggiare e lasciarsi apprendere dalle cose,servira' un giorno per lasciare un eredita' a qualcuno.Aspetto quel giorno come quando si aspetta una festa,il carnevale,il ritorno di una persona cara,la fine di un'indicibile fatica,il trionfo e poi la quiete.
Ciao a tutti e a presto. Aidd