lunedì 14 luglio 2008

B.E.Y. APERTE LE ISCRIZIONI AI NOSTRI LABORATORI

Il B.E.Y. si perfeziona e apre il suo Secondo Anno.

Nel Terzo anno di Attività del Teatro Ygramul si riattivano i ricchi percorsi Laboratoriali patafisici che il Gruppo ha inaugurato oramai da anni, prima che il Teatro aprisse, e da 2 anni nella sua struttura in crescita! Laboratori aperti a tutti, attori/ci di ogni esperienza ed età, amanti e professionisti pronti a studiare e migliorarsi con ogni tipo di corpo, energia, stile e
abilità.
Le strade intraprese si intensificheranno e miglioreranno nell'aspetto Pedagogico e Metodologico attraverso lo sviluppo del B.E.Y., timidamente inaugurato lo scorso anno 2007-2008: il Banjar di Esoteatro Ygramul. Il Banjar è una struttura politica/sociale della cultura balinese che comprende il tempo ed il luogo ove una comunità possa riunirsi e discutere in maniera democratica e profonda, la miglior crescita per il Gruppo/Comunità, una sorta di Assemblea pubblica.
L'idea del Banjar tenta di spostare i livelli di potere su un piano orizzontale e di mettere in comunanza allievi ed insegnanti nell'intento reale di crescere entrambi, con ruoli diversi e modalità aperte di investimento personale. Ove tutti siano più attivi e protagonisti e la delega si sintetizzi nei ruoli e nelle specificità artistiche. Così i Laboratori Ygramul, da sempre mirati ad ampie logiche di Gruppo, terranno la struttura degli Sciami (da 10 a 20 iscritti), ma cercheremo assieme un investimento artistico più personalizzato ed individuale, in modo che ciascun attore/ice formi il proprio Esoscheletro e mostri le sue Ossa, i suoi obiettivi ed interessi.
L'Esoteatro è un complesso metodo di nuovi giochi teatrali, inventati da Vania e dal Gruppo di Ricerca Ygramul, che si sta delineando e si continuerà a formare con l'ausilio del Banjar durante tutto questo anno di Attività del Teatro Ygramul, per venire pubblicato con il Terzo Anno di attività.

Nel B.E.Y. del 2008-2009 vivranno:

Laboratorio teatrale SALTYMBANCO ogni Lunedì sera (20.30 - 23.30);
[laboratorio teatrale per adulti]
http://saltymbanco.blogspot.com
Percorso aperto ad ogni età e ad ogni livello di preparazione attoriale, volto allo studio del Teatro Picaresco e del Teatro di Parola del 1600- 1700.

Laboratorio teatrale C.I.M. CIÒNONOSTANTE IO MIDIVERTO
ogni Martedì pomeriggio (14.30 – 16.30); [laboratorio teatrale per adulti]
Percorso volto all'integrazione di età e abilità differenti, comprendente vari utenti del Centro di Salute Mentale di via Monza.

Laboratorio teatrale LUDYKA ogni Martedì sera (20.30 - 23.30);
[laboratorio teatrale per adulti]
http://ludykaygramul.blogspot.com
Percorso sul Teatro Giullaresco, l'arte scenica da strada e le origini della Commedia dell'Arte.

Laboratorio teatrale FLYCK ogni Mercoledì pomeriggio (17:30 - 19:30);
[laboratorio teatrale per bambini]
Percorso favolistico rivolto ai bambini delle scuole elementari-medie come occasione per provare a mettersi in gioco, ma soprattutto per divertirsi giocando al teatro.

Laboratorio teatrale YOGURT ogni Mercoledì sera (20.30 - 23.30);
[laboratorio teatrale per adulti]
http://yogurtygramul.blogspot.com
Percorso incentrato sullo Studio dell'Architettura dell'Arte Scenica corale, come nel Teatro Barocco o Surrealista e Dadaista, sino alle Performance contemporanee del Living Theatre.

Laboratorio teatrale CARYLLON ogni Giovedì sera (20.30 - 23.30);
[laboratorio teatrale per adulti]
http://caryllonygramul.blogspot.com
Percorso laboratoriale aperto ad ogni età e ad ogni preparazione attoriale, volto allo studio della figura del clown attraverso l'acrobatica di base e il Teatro Surreale, Assurdo e Didattico.

Laboratorio teatrale HAPPENYNG, ogni Venerdi sera (20:30 - 23:30)
[laboratorio teatrale per adulti]
http://happenyng.noblogs.org
Zona libera dell'espressione dell'attore/individuo attraverso il testo (di rivolta) e la scena, il tutto per sviluppare lo spirito di gruppo attraverso l'individualismo e nel creare legami invisibili tra partecipanti.

Ogni Laboratorio darà la possibilità ai suoi partecipanti di incontrarsi con i conduttori/ci dei percorsi 30 minuti prima (dalle 20.00) per elaborare le strade personali e le scelte dei singoli all'interno del Gruppo.

Inoltre gli iscritti ai Laboratori potranno partecipare:
• ad alcuni percorsi con l'infanzia nel Teatro scolastico seguito da Ygramul;
• al Laboratorio integrato con il Centro di Salute Mentale di San Giovanni;
• agli incontri intra-laboratoriali ove i singoli percorsi si scambieranno le esperienze;
• alle Rassegne del Teatro per costruire un training-poetico e stlilistico;
• ai Seminari Mensili...
Ciascun partecipante potrà iscriversi (con delle facilitazioni economiche ed una priorità) ai Seminari che ogni mese dell'anno prenderanno vita all'interno del B.E.Y.
I Laboratori del B.E.Y. cominceranno in Teatro nell'ultima settimana del Settembre 2008 e seguiteranno a raccogliere iscrizioni per tutto il mese di Ottobre, per stabilire il numero preciso dei vari Sciami entro la prima settimana di Novembre.

Per informazioni: 331 4703950 info@ygramul.net

mercoledì 2 luglio 2008

Evviva l'estate!

“Roma - C´è pure la televisione, per raccontare come la gioventù romana si diverte a Trastevere il venerdì sera. L´ora dell´aperitivo. Le vie attorno a piazza Trilussa gremite di persone.. Cinque o sei bancarelle di venditori ambulanti. Un ragazzo ha appena regalato un paio di orecchini alla sua fidanzata. Le sirene della polizia colgono tutti di sorpresa.
Non è un semplice controllo: tre macchine e una camionetta vuota che ha tutta l´impressione di dover essere riempita. È la prima operazione contro i venditori ambulanti dopo l´entrata in vigore del decreto sicurezza, che amplia i poteri per i sindaci in materia di ordine pubblico. Mi fermo ad osservare, come molti altri. Non è curiosità, la mia. È un istinto di controllo. I poliziotti iniziano a sbaraccare i banchetti. Via la merce, raccolta sommariamente nei lenzuoli su cui era disposta. Un agente tiene un indiano stretto per il braccio, mentre dal suo viso trapela tutto, la paura, la rassegnazione, fuorché l´istinto di scappare. È ammutolito. Un donnone africano, del Togo, è invece molto più loquace. Se la prende quando l´agente raccoglie violentemente i lembi del telo a cui erano appoggiati gli orecchini e le collane che vendeva. «fammi mettere nella borsa, almeno!» dice all´agente. «Non scappo, non ti preoccupare, ecco il mio permesso di soggiorno». «Ma perché tutto questo? - dice - non stavo facendo nulla di male». All´agente scappa un sorriso, forse un po´ amaro: «è il mio lavoro». Poi la donna incalza: «conosco la nuova legge. Ora mi fate 5.000 euro di multa. Ma perché non ci date un modo di fare questo lavoro regolarmente?» Nessuna risposta dall´agente, che se ne va e lascia il posto ad un collega, molto meno accomodante. «E muoviti, su!», dice senza accennare ad aiutarla a trasportare le sue cose. Lei, con lo stesso sorriso sul volto, chiude la valigia arancione e con le mani occupate dice «dove andiamo, di qua?», mascherando con l´orgoglio la paura che in fondo in fondo le sta crescendo. Mantiene l´ironia però, quando mi avvicino e le chiedo da dove viene. «Da Napoli, bella Napoli, vero?», e intanto, mentre mi svela le sue vere origini africane, si toglie gli orecchini: «questa bigiotteria non mi serve più, stasera». Due metri più distante due ragazzini italiani, con il loro banchetto in tutto e per tutto uguale agli altri. Devono sbaraccare anche loro, ma gli agenti usano maniere molto più educate. Non li tengono per le braccia, non gli ammassano la merce. La ragazza raduna le poche cose che avevano in vendita. Lui è allibito, terrorizzato, e inizia a parlare nervosamente: «ve lo giuro, è la prima volta che vengo, lasciatemi andare». «Se prendiamo loro dobbiamo prendere anche voi», risponde un agente. Ma alla fine non sarà così. Il ragazzo si dispera, «sono di Roma, non posso credere che mi trattiate allo stesso modo che a quelli lì». Evidentemente è un discorso convincente. Si avvicina un signore in borghese che è lì a dirigere l´intera operazione. «Dottò, Capitano, Maresciallo, giuro che non lo farò mai più...». Si sbraccia, sembra un bambino appena messo in punizione dalla mamma. L´uomo in borghese si mostra irremovibile, ma si capisce subito che vuole solo dargli una lezione, e appena gli altri fermati - 7 persone, tutte straniere - non sono più a vista, lo lascia andare. A operazione conclusa vado dal signore in borghese, mi presento, «sono un giornalista e ho assistito alla scena. Perché avete fermato solo gli stranieri?», chiedo. La risposta è eloquente. «Portatelo via, identificatelo, e controllate - aggiunge guardandomi negli occhi - perché ha l´alito che puzza di birra». Già, la birra che stavo bevendo prima, e che mi è andata di traverso con tutto quello che succedeva. Per fortuna non è ancora reato, comunque. Mi portano in due verso il ducato dove sono radunati gli stranieri, tenendomi strette le mani sulle braccia. Non mi era mai successo, prima, ed è una sensazione davvero sgradevole. «Questo per adesso è nell´elenco dei fermati» dice l´uomo alla mia destra, anche lui in borghese, ad un collega. Spalle alla camionetta, mani fuori dalle tasche, cellulare sequestrato. «Perché avete fermato solo gli stranieri?». L´uomo con la polo rosa, quello che mi stringeva da destra, mi risponde, anche se - dice - non sarebbe tenuto: «perché questi sono tutti irregolari». Balle, ho visto con i miei occhi la donna togolese dare il proprio permesso di soggiorno al poliziotto, prima. Ma non mi aspettavo certo una risposta veritiera. «Certo che non avevi proprio nient´altro di meglio da fare», dice con sprezzo uno degli agenti. «Ho fatto una domanda, voglio una risposta». L´uomo in rosa, che ha la mia carta d´identità e sta scandendo il mio nome per radio si gira verso di me, «hai finito di parlare?» grida. A quanto
pare anche rispondere alle domande costituisce un grave errore, e infatti un terzo poliziotto, defilato fino a poco prima si indirizza a me dicendo «guarda che a fare così peggiori solo la tua situazione». Chiedo di sapere i loro nomi e gradi, come avevo fatto già con l´uomo in borghese al principio, convinto che per legge sia un loro dovere identificarsi. Un altro poliziotto - ma quanti ne ho attorno, quattro, cinque? - mi da la sua versione della legge. «Vedi qual è la differenza, è che io posso chiederti come ti chiami e tu non puoi chiedermi niente, chi comanda sono io». Un suo collega aggiunge: «certo, se lo vuoi mettere per iscritto è diverso, ma non te lo consiglio, la cosa si farebbe piuttosto scomoda». La minaccia mancava, in effetti. Interrompe la discussione l´uomo in rosa. «Luca!», e con la mano mi fa cenno di andare da lui. «Vuoi andare?» «Voglio una risposta alla mia domanda», insisto. «Non hai capito - si spiega - hai voglia di chiuderla qui questa storia o no?». «Non sono stupido, so quello che mi sta dicendo, ma io voglio la mia risposta». Mi accompagna lontano dal furgone, in piazza Trilussa. Davanti a me l´uomo che comanda l´operazione, quello dell´alito puzzolente. Mi chiedo se  tornare da lui, ma mi rendo conto che nel gioco del muro contro muro il suo è molto più duro. Aspetto ancora in piazza, osservo l´operazione concludersi, fino all´istante i cui gli immigrati vengono caricati sul furgone che si mischia al traffico del lungotevere. Non c´è altro da fare, questa sera, se non raccontare in giro quello che ho visto. Questa triste deriva, quest´inverno italiano che avanza. Oggi inizia l´estate. Evviva.”
Liberazione, 21 giugno 2008
Luca Trinchieri
luca.trinchieri@ yahoo.it


martedì 1 luglio 2008

La Strega di San Giovanni

http://www.passeggiatadelgelsomino.org/sangiovanni.htm