sabato 17 maggio 2008

Biancofango presenta...

La spallata

liberamente ispirato a uno fra i Ricordi del sottosuolo di F. Dostoevskij


ROMA, dal 20 al 25 maggio 2008

Colosseo Nuovo Teatro
Via Capo D'Africa, 29/A

dal mar al sab h 21; dom h 18

ingresso 10 €, ridotto 7 €; tessera obbligatoria 3 €

drammaturgia e regia Andrea Trapani e Francesca Macrì

con Andrea Trapani e Lorenzo Acquaviva

disegno luci Mirko Maria Coletti

Due uomini si incrociano. Si guardano, si notano. Uno di loro sarà ossessionato da quello sguardo e con estrema difficoltà se ne libererà. L'altro ci passerà sopra. Come un'inezia. Due uomini, dunque, si incrociano. Si guardano e si notano nei pressi di un trampolino di una piscina molto nota. Uno si butterà, con grazia leggendaria e sfrontatezza da brividi. L'altro, incapace di buttarsi, straziato da un vuoto che riesce a percepire solo per sentito dire, guarda alla ricerca di un coraggio che non arriva mai. I due non si parlano. Eppure comunicano. Non si conoscono. Eppure i loro gesti parlano fra loro. Forniscono nomi e cognomi. Non dovrebbero vedersi più. Non avrebbero dovuto vedersi mai. Invece, scatta l'ossessione, l'incubo, lo squilibrio mentale forse. Così abbiamo immaginato il Sottosuolo e l'Ufficiale di Dostoevskij. Soffocato dal ricordo di quel tuffo mai realizzato, il Sottosuolo escogita una vendetta: la spallata.

In punta di piedi

ROMA, martedì 27 maggio 2008

"Teatri di Vetro"

LOTTO 16 - Via Fausto Vettor, 32

h 22 - ingresso gratuito

drammaturgia e regia Andrea Trapani e Francesca Macrì

con Andrea Trapani

disegno luci Mirko Maria Coletti

Firenze, l'adolescenza e il calcio. Un ragazzino e la sua città, bella di una bellezza rara, ma refrattaria al gioco e per natura schiava della competizione. A Firenze non esiste una sola parola che sia detta a caso: ognuna è una frustata, usata per far male, ogni discorso un combattimento in cui conta vincere e alla fine non importa darsi la mano. Un adolescente e l’ossessione di una generazione: il gioco del calcio. Mastino gioca negli anni della marcatura a uomo, dei duelli corpo a corpo e dei numeri sulle maglie a fissare ruoli ben precisi. Il calcio che non profuma degli album di figurine, ma ha l'odore dei piazzali sotto casa, di palloni sgonfi, lattine vuote e campetti di terra secca. Dalla panchina Mastino vive l'agonia di un'ennesima, lunghissima domenica da escluso. Finché arriva lei e lo induce a entrare in campo disobbedendo al mister per giocare una volta per tutte la sua partita. Forse l’ultima.

LA TRILOGIA

In punta di piedi e La spallata rappresentano il primo e il secondo passo di una trilogia intitolata Nei dintorni dell’inettitudine: linea bianca + panchina, cui la compagnia lavora da oltre due anni. Il proposito è quello di orientarsi su due fronti: tematico e scenografico.

In primo luogo, dunque, un'indagine nei meandri dell'inettitudine: la ricerca del significato celato nell'idea difallimento, individuale e soventemente intriso d’ironica e tagliente tragicità. Il ritratto di tre uomini alle prese con la propria in-attitudine a vivere. Tre spettacoli, tre personaggi che in fasi diverse della loro vita, sono costretti in qualche modo a ri-guardare indietro (o altrove?) e affrontare una perdita d'identità generata e alimentata da un confronto, quasi sempre esasperato e claustrofobico, con un altro diverso da sé e inevitabilmente percepito come migliore.

In secondo luogo, a livello scenografico, l'obiettivo è come si possa dare maggior vita e abitare completamente taluni elementi scenici, caratterizzati da una molteplice poeticità, non solo pittorica. In questa prospettiva, la trilogia contiene in ogni spettacolo la linea bianca e la panchina, utilizzati ed esplorati ogni volta in modo diverso, nella ricerca di un equilibrio di un corpo attoriale che si cede alla parola e alla scena per consegnarsi al lirismo.

L'ultimo lavoro sarà una riscrittura, monologante, liberamente tratta dal Soccombente di Thomas Bernhard, riguardante gli ultimi giorni di vita del protagonista Werthemeir, prima del suicidio.

BIANCOFANGO

nasce, nel 2005, dall'incontro fra Andrea Trapani e Francesca Macrì

Andrea Trapani (Firenze, 1972), attore-autore, si diploma in recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico". Nella sua carriera alterna esperienze su palcoscenici ufficiali (lavora, fra gli altri, con Maurizio Scaparro e Andrea Camilleri) ad altre più strettamente di ricerca (Domenico Polidoro, Luciano Colavero, Massimiliano Civica). Nel 2001 realizza il suo primo cortometraggio in pellicola (il secondo è in via di realizzazione) dal titolo A porta vuota, un film sul calcio guardato con gli occhi del pittore, sul rapporto affascinante fra il terzino destro e l'ala sinistra, che ottiene buoni riscontri di pubblico e critica ed è selezionato in numerosi festival fra cui: Roma Indipendent Film Festival (RIFF), Festival di Imola e Venezia Off. Dall'incontro con Francesca Macrì e da un comune lavoro di due anni sulla scena, matura l'idea di fondare (nel 2005) la compagnia BIANCOFANGO e di realizzare la trilogia NEI DINTORNI DELL'INETTITUDINE: LINEA BIANCA + PANCHINA, di cui In punta di piedi (drammaturgia finalista al festival VesuvioSportOpera) è il primo passo e La spallata il secondo.

Francesca Macrì (Milano, 1980), drammaturga e regista, si laurea a Pavia in Storia del Teatro e nel medesimo ateneo collabora tuttora con il "Laboratorio di Drammaturgia Antica" per la riscrittura e messinscena di testi antichi. Ha unito al percorso universitario la frequentazione assidua d'esperienze laboratoriali, lavorando, fra gli altri, con Cesar Brie e Bread and Puppet. Realizza spettacoli di teatro ragazzi in diverse strutture sociali che si occupano di disagio giovanile e di adolescenti diversamente abili. Conduce dal 2004, nelle scuole medie superiori e nei centri d'aggregazione giovanile laboratori di riscrittura originale, liberamente ispirata, a tragedie note dell'antichità e della modernità. Collabora con il Dipartimento di Drammaturgia Antica dell'Università di Padova e con l'inserto culturale Alias de «il manifesto».

Lorenzo Acquaviva (Trieste, 1968), si diploma in recitazione presso l'"Advanced Residential Theatre and Television Skillcentre", in Inghilterra. Si perfeziona in Italia e all'estero studiando con vari maestri fra i quali Jean Pierre Marie, Danio Manfredini, Gabriele Vacis e Mamadou Dioume. In teatro ha lavorato con, tra gli altri, Steven Berkoff, David Haughton, Giovanni Boni e Pippo Di Marca. Tra le numerose esperienze cinematografiche ha l'occasione di incontrare alcuni esponenti del cinema d'autore italiano quali Marco Tullio Giordana, Fulvio Bernasconi e Silvano Agosto. Dal 2006 è membro dell'Actors Centre di Roma diretto da Michael Margotta. La spallata è il primo spettacolo nato dalla collaborazione con la compagnia Biancofango.

Laura Neri
ufficio stampa e comunicazione

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per:
B I A N C O F A N G O
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