Continuano i piccoli aggiornamenti e i frammenti d'immagini e di emozioni di questa quarta, cosi' differente e intensa, avventura...Tra una settimana le prossime nuove, intanto GODETEVI anche LA LETTURA DEI COMMENTI (sono magnifici!).
Seconda Settimana di Viaggio del Gruppo Ygramul LeMilleMolte in Bali. da Vania...
Al termine della prima settimana qui a Bali, gli insetti di Ygramul tornano a comprendere quanto sia profondo e complesso l'universo teatrale... quanto lavoro (infinito) il corpo, la mente e lo spirito debbano raccogliere; una tale vasta pazienza e disciplina, uno spirito notevole di sacrificio e di crescita, spinto a modificare il se', nelle sue profondita'... per raggiungere (dopo grande fatica) la semplicita' espressiva, l'umilta' umana, la 'com-passione' politica e concreta nei confronti della realta'. Vediamo tecniche articolate ed antiche, difficili da sostenere per il corpo, le forze e il pensiero, eppure gestite con leggiadria, con facilita' e un gusto paesano di vera saggezza contadina! Il fare Teatro, il creare un rito collettivo di racconti ed emozionanti eventi, nonostante la complessissima tecnica, diviene un atto naturale, quasi ingenuo... pieno di spirito infantile, di sintesi necessaria, di minimo spreco e massima energia, come la cura di una Risaia.
Il paragone con il nostro teatro e' schiacciante!
Siamo circondati da un'isola dalla filosofia densa e artigianale, rurale, dalla religiosita' esplosa in ogni vicenda umana... Arte ovunque!
Ecco qualche descrizione, solo per dare a voi un profumo, un accenno di questa meraviglia ludica/spirituale, di questo caleidoscopio d'arti e di mestieri poveri e sacri:
- A Bali gli architetti (ascoltate bene ragazze del Lab Yogurt!!) sono una sorta di Sacerdoti costruttori (gli Undagi). Vedono il terreno ove sorgera' la nuova Casa-Bale (che accogliera' la famiglia estesa.... nonni, zii, bimbi, genitori, cani, piante, maiali, oche, divinita', ecc.), e cominciano la progettazione misurando la testa dei rappresentanti della famiglia. La grande casa (quasi tutta all'aperto, con solo tettoie e porticati) dovra' far vivere bene i suoi occupanti e quindi va creata a loro misura! Una volta pensato il piano di progettazione sulle misure corporee, i sacerdoti posizionano tutti i rapporti con il mondo cosmico:
il cancello Candi Kurung (che tiene fuori gli spiriti maligni), direzionato verso il Mare (Kelod); un muro di cinta pieno di spigoli (Aling Aling) poiche' i malvagi fanno difficolta' a girare di scatto e cosi' si disorientano! Tutto sulla pianta di un corpo umano con la Testa (il Tempio sacro della famiglia) orientato verso i vulcani (Kaja), le Gambe e i Piedi (Cucina e Magazzini del Riso), le Braccia (le capanne per la notte e il giorno), il Busto con il giardino di alberi di ibisco e frangipane ed un po' d'acqua... fino ad arrivare all'Ano (la fossa/gabinetto e mondezza).
- I Balinesi hanno deciso che ci possono essere solo 9 nomi, visto che tutto qui e' ciclico (Karma) e che anche dopo morti ci si rincarna a Bali. Quindi il nome indica per tutti lo stato di nascita: il primogenito puo' chiamarsi Wayan, Putu o Gede; il secondo genito Made, Kadek o Nengah; il terzo figlio/a e' Nyoman o Komang e il quarto Ketut. Dopodiche' (sesto, settimo, ecc.) si ricomincia la ruota!
- Molti balinesi curano la crescita del riso. Ma poiche' il terreno e' fertilissimo (grazie alla Dea Dewi Sri e al Dio Vulcano Agung) le risaie sono magnifiche e hanno bisogno di pochissima cura (2 o 3 ore al giorno). Tutto il resto del tempo, quindi, i balinesi lo dedicano a rilassarsi e a fare Arte ed offerte agli Dei. Cosi' le preghiere e i doni sono vere opere d'arte quotidiane (come i mandala, vanno distrutte in un attimo, ogni giorno) e tutti dipingono, suonano, scolpiscono, fanno teatro, intessono, curano i giardini, ecc... il livello artistico e poetico e' altissimo e la tecnica e' diffusa!
Questi piccoli accenni (ma vi assicuro che qui e' tutto cosi' gioioso), possono narrare uno spicchio di un mondo sorridente, verde e lieve. Sembra di giocare con le fantasticherie di un bambino, praticate da un'intera isola! (le barche hanno gli occhi dipinti per ritrovare la riva... gli anni durano 210 giorni ed i mesi 35... il cibo e' buono solo se e' piccante... ogni casta ha il suo linguaggio... la Strega dei Morti (Rangda) e' festeggiata nel suo Tempio Dalem Agung, circondato da scimmie... i balinesi nei villaggi fanno il bagno nudi, perche' l'acqua li rende invisibili!)!!!
Ygramul sta raccogliendo tutto il nettare che puo', da un terreno cosi' accogliente ed abbondante di tutto, sperando di riuscire a portare a fioritura qui, con i bambini e nelle strade, e in Italia ovunque ci verra' permesso!
Da Lunedi' 8 Luglio la struttura delle nostre giornate si e' disciplinata, permettendoci di lavorare molto (siamo stanchi ma felicissimi!) e di raccogliere qui, nella zona di Ubud (cuore artistico/religioso dell'isola) il piu' possibile:
> la mattina, dopo una colazione a the, caffe' balinese (acquoso e con un centimetro di fondi terrosi), frutta a pezzi, omelette con banana fritta e pane e pomodoro (uauh! che gusto nel risveglio, con la risaia che riflette il sole, le noci di cocco che bombardano il prato, le carpe rosse e bianche che si mangiano i nostri avanzi e un minuscolo cane nevrotico che ci lecca i piedi!)...
lavoriamo con la danzatrice Kadek e due suoi allievi. Lei ci insegna le basi del Rama Sita Kijang (storia d'amore del Ramajana)... nel portico maiolicato davanti casa, con la vasca di ninfee a rifletterci ed un odore di incensi e di doni al principio del giorno! Il corpo tenta di seguire i movimenti, mentre mille dettagli della giovane insegnante si perdono... quando lei danza appare una nuvola di leggerezza e spontaneita', poi proviamo noi e sembra una parata militare, pieni di scatti, indurimenti, sudore, smorfie, dimenticanze.
> Frustrati ma con l'universo interiore smosso da un 'bello' nuovo e avvincente, ci cambiamo d'abito (50 min. di pausa) per lanciarci in jeep verso TampakSiring.
La via ha un cielo costellato di aquiloni (ovunque...) e una terra tagliata da biciclette che scorrazzano sotto bambini solari.
Nella nuova cittadina, ogni pomeriggio (dalle 14.00 alle 17.00), ci attende il magnifico Maestro Dewa (della scuola Krisma).... con i suoi musicisti ed un intero padiglione di strumenti Gamelan. Prima di cominciare ci affastelliamo in un tavolinetto di legno sporco, ad un angolo di strada, da una vecchina e sua nipote (Paolo l'ha soprannominata Mamma Goreng). Il cibo e' buonissimo! Un Nasi Goreng con morsicate di pollo e una manciata di verdure ustionanti! Il piatto viene riempito con un sorriso a denti storti, pieno di tenerezza e cura... schiacciando nel piatto con una mano rugosa di pergamena affumicata ogni singolo ingrediente. Le dita raccolgono, mescolando sapientemente... poi infilano nel piatto (che sara' tuo!) con uno sguardo che domanda (un permesso retorico, per un qualcosa gia' realizzato); cosi' mangiamo, su una carta untuosa, osservati come balene arenate in una riva non loro, estranei e buffi... eppure amati, coccolati sia dalla vecchia che dalla giovane.... nessuna comunicazione eppure molto amore. Lei ci sfama, noi ringraziamo ogni giorno piu' soddisfatti. Io aggiungo Tofu, patata dolce e nuddle fritti in un banchetto per strada. Paolo spezzetta una sorta di nuvole di drago, Massimo e Monica si gustano dei creckers di mais, Emiliano assaggia felice della banana fritta, Antonio e Daniele commentano felici i movimenti pacchiani della via (macchinoni, strani motorini, gente col fucile, nonnine con pile di cose sul capo, bici improbabili)... ci guardiamo innamorati di questo angolo povero di mondo.
Bimbi e bimbe ovunque, che ci sfottono, ridono, mangiano con noi il tofu e i nuddle fritti, le noccioline tostate con la pastella di banana. Il Maestro Ngurah, con un'ironia rincuorante ed una bravura straordinaria, dopo un caffe' e una risata, ci guida lentamente verso la musica Gamelan e i passi della danza Baris (la preparazione del Guerriero).
I muscoli delle braccia bruciano, la schiena morde, le gambe cedono... eppure nel sudore, si resta come in trance sotto il ritmo caotico e perfetto dell'orchestra e sotto le battute del Maestro. Vorrei apprendere molto da lui, non solo le tecniche di Bali, ma la sua ottima pedagogia, il rapporto con il tempo, la cura del gioco, l'ironia, il gusto del silenzio e del ritmo.
> A sera (verso le 18.00) si rientra a Ubud (dopo improbabili sorpassi e una mostra continua di chioschi (warung) ove comprare di tutto, dalle noci di cocco alle medicine), biciclette con i manubri allungati di metri, vecchi contadini nudi, papere e buoi, statue meravigliose e templi che scherzano nella foresta.
La sera (dopo una meritatissima doccia, tra serpentelli, bacarozzi e iguane che curiose vogliono sbirciare) ci si puo' buttare alla gran cena, oppure al Teatro!
> E la nottata (23.00) proviamo e lavoriamo sul nostro Pasolini, mentre le rane ruttano e le strade divengono regno dei cani e degli spiriti!
Questa seconda settimana restera' per voi lettori meno affascinante e misteriosa, ma Ygramul si e' ambientato e comincia a lavorare... in questa prima fase ci cibiamo (con grande lavoro!) e ci imbeviamo (con sconvolgimenti profondi e crisi spirituali/esistenziali)... in un secondo periodo saremo operativi con i bambini/e!
Intanto lo spettacolo prende forma, le danze e la musica si depositano in noi, lo stomaco rinuncia a capire cosa e' costretto a digerire e lo sguardo prega che non finisca mai tanta meraviglia.
Lun. 9 : il ritmo della musica Gamelan, come una trance ipnotica composta da oltre 30 musicisti che percuotono ritmi diversi, con note stridenti e mezzi toni destabilizzanti, comincia a entrare in noi. Suoniamo, con ancora il fiatone per le sequenze fisiche della danza e le mani impazziscono, si trascinano il pensiero altrove... il Gong, profondo come un vagito del terreno, ci riporta alla realta', storditi, emozionati come neonati appena svegli.
Osserviamo al Tempio delle Danze alcuni racconti del Mahabarata e le lacrime si fermano in gola. Io NON ho mai visto nulla del genere e tutti i libri studiati, gli spettacoli visti e realizzati, la molta ricerca percorsa, mi sembrano divenire fragili. So che non e' cosi', che Ygramul ed io dobbiamo crescere ancora molto per giungere alla comprensione di questo mondo (del Teatro di Brook, del pensiero di Barba!) ma la bellezza e' shoccante. Vivo una sorta di Sindrome di Stendhal, mentre i danzatori scattano i colli, cambiano espressione degli occhi, vibrano i corpi e assestano colpi al suolo.
Mar. 10 : Il quaderno comincia a riempirsi di appunti e disegni fisici... coreografie da creature disossate o insetti disarticolati. Il dolore comincia a sentirsi ed i muscoli si rifiutano quasi piu' del pensiero.
A Ubud la sera torniamo con il corpo pesante, profondamente fieri del lavoro che stiamo compiendo e onorati di avere un Maestro cosi' accogliente e serio quale Dewa. La cena passa rapida, nel cazzeggio e nello svago delle parole e dei sensi. Pasolini ci dona la giusta meditaziona profonda per la notte.
Mer. 11 : Portiamo dei doni al Maestro, e da stupido occidentale, tento di farmi comprendere da una vecchina scavata nel legno degli anni. Non ci comprendiamo (io con un improbabile inglese e con un clownesco balinese) lei con una sintesi millenaria dei suoni indonesiani ed un linguaggio composto da gesti. Al termine mi ritrovo con 3 buste di frutta (pagate troppo!) e tutte e 3 NON si possono mangiare, sono solo da spremere!
La stanchezza si fa sentire, mentre Paolo sviene al ristorante e Daniele ode le avvisaglie di una colica. Noi ci barcameniamo con la nostra semplice febbretta, senza lamentarci.
Giov. 12 : Gli incontri con gli insegnanti divengono sempre piu' piacevoli e rilassanti. Il corpo comincia a comprendere e si adatta alle nuove energie. Questo universo, governato da divinita' cosi' colorate e festose, pieno di contraddizioni violente, ci sta lentamente conquistando. Le gambe avvolte dalla stoffa del Sarong, la vita stretta dalla cintura Sabuk, circondati dai colori divini (il Rosso di Brahma, il nero/verde di Vishnu e il bianco di Shiva)... danziamo, suoniamo...
Ven. 13 : Mentre i giorni scorrono ed il Gruppo cerca di equilibrarsi, di generare un giusto autocontrollo che garantisca gli spazi personali e quelli collettivi, io osservo le strutture gerarchiche dei villaggi, le caste, i ruoli di potere. Sento un'accettazione di regole che non mi piacciono (contro le donne, in spregio del ciclo mestruale, di preservazione delle caste...) ma anche un profondo senso della vita, del sacro, della dignita' e dei diritti umani. Sento la mia ricerca sul Ruolo di Potere del Regista in profonda crisi, barcollo di fronte ai miei doveri e responsabilita', con maestri come Stanislawski che mi picchiettano sulla testa. L'Esoteatro trovera' una sua postura... annodando Bakunin, Mejherchold, Gandhi, Brook, Marx e Barba. Ah!!
La sera ci gettiamo in Teatro (uno dei primi templi al chiuso che incontriamo) e vediamo nuove danze, accompagnate dall'unica orchestra femminile di Gamelan. Come sempre resto afasico, inghiottito dallo stupore, mentre la danza del Guerriero (Baris Tungga) ci scatta violenta davanti agli occhi, in un'armatura sfarzosa di stoffe lucenti che ingloba un bimbo di 11 anni.... maestoso!
La nostra maestra (bellissima! un quadro di Gaugain) ancheggia tra gli svolazzi di sete dorate, interpretando il volo d'amore di un Vesponone. Ma nel finale, mentre l'orchestra femminile ci incanta con ritmi vorticosi e canti da sirene notturne, esce il Barong! Un bestione di pelo e stoffe, sporco di petali e barbe ispide, con una maschera da Tigre/Cane/Drago, occhiuta e zannuta che morde l'aria, gioca curiosa e schernisce il pubblico. Il Barong e' magnifico, una creature benigna, giocosa e stupida, bambinesco e famelico... gioca con i suoi denti, si spulcia, balla e si accuccia, mentre noi spettatori regrediamo all'infanzia e crediamo fino in fondo che possa esistere, vogliamo profondamente che Lui viva, che giochi con noi!
Ogni attore dovrebbe evocare nel pubblico questa emozione... un desiderio sacro di 'credulita'' e un desiderio profano di assaporare, di toccare con mano, di verificare l'esistenza dell'immaginario. Ecco il Barong, una Fede d'infanzia (una sorta di amico invisibile creato dalla fantasia vivace di un bimbo/a) incarnata in una montagna di peli, zanne, occhi, barbe, stoffe, luccichii, petali e corone dorate.
Sab. 14 : Abbiamo salutato i due Maestri, ora ci prendiamo un week-end di pausa. Si parte alla volta di Kusamba, spiaggia nera di pescatori e bambini nudi. Il sole ci spacca la pelle, mentre granchi minuscoli schizzano sulla sabbia cinerea e il vento ci tradisce i sensi. Poi voliamo sull'unica autostrada, intasata da camion e candide cerimonie religiose, verso Sanur, spiaggia bianca del turismo sessuale.
Mangiamo in strada in una baracca (Warung), ove un pollo abbrustolito alla brace annebbia l'odore di fango e mondezza, e una bimba tonda e minuscola con il suo sorriso stupefacente cancella ogni poverta'. Calamari e gamberi, al suono di una barriera corallina che trasforma il mare in laguna, sotto l'ombra degli alberghi e i cartelli di 'Attenzione Tsunami' : norme se arriva : SCAPPATE! con un disegno esplicativo di gente in fuga, inseguita dall'onda.
Dom. 14 : le bruciature del sole sul corpo intontiscono i sensi, mentre si viaggia, dopo una notte piacevole in un albergo senza cartaigenica e acqua calda, alla volta di Denpasar. Ecco la capitale, la grande citta'. Frenetica, come era prevedibile, invivibile nel suo traffico che mischia cani, odori, smog, motorini, mercati-babilonia, cerimonie e parate religiose... ovunque qualcosa che stupisce o infastidisce, mentre nelle orecchie l'orchestra di clacson parla balinese.
Incontriamo la Dottoressa Luh Ketut Suryani, in uno studio lucente e rilassato. Il busto di Gandhi ci osserva tra i libri e le poltroncine comode, mentre questa magnifica donna (con i capelli increspati d'argento, occhi da delfino ed una veste lunga e ondosa) ci narra con gioia di argomenti osceni: della pedofilia sull'isola, del turismo sessuale, degli abusi invisibili... Potremo collaborare con lei e la sua Associazione (C.A.S.A. Committee Against Sexual Abuse) e dal 28 Agosto (arrivata Aida) ci sposteremo a Kubu e Lovina (luoghi principi dell'abuso).
Esco con un'energia rinnovata, per quegli incontri magici che modificano la vita. Come mi era accaduto in Brasile con Valdelise (figlia del cacique Guarani' Kaiowa' Marcos Veron) e con Donna Udulia (la minuscola sciamana di Amambai)... come in Amazzonia nell'abbracciare la suora 'cosciona' che salvava in motorino i bambini della favelas di Parentins... in Africa la meravigliosa Mai Mafuda (concentrato di energie e saggezza, in una vocina da Lillipuziana)... ecco qui una nuova donna, una nuova Gigantessa (sono tante colonne, tante Atlantesse che sorreggono questo pianeta sbilenco e malato) che, come narra Pasolini, "Lotta senza parole"!
Il viaggio si rinnova.
Questo penso profondamente, mentre dormicchio su una sdraio davanti la bellissima spiaggia di Jimbaran. Un cane norme riposa con me, sotto la sdraio, mordendosi la rogna, mentre digerisco il riso alle verdure e il vento mi asciuga.
Cosi', mentre torniamo a Ubud per le lunghe strade, passando di nuovo nei budelli di una Bali poco turistica, vedo fuori dal finestrino, sotto un diluvio scrosciante, un bimbo piccolo abbracciato al padre, su un motorino carico di buste. La pioggia lo fradicia e rende il ciclomotore instabile e affannato, eppure lui dorme; riposa con un'espressione beata (che raramente ricordo di aver avuto nei miei brevi sonni)... la pioggia, la velocita', il vento ed il traffico impazzito, non filtrano minimamente nei suoi sogni. Gli dei di Bali lo proteggono e la schiena del Padre diviene il suo Vulcano, al quale tutti qui (dai contadini del Riso ai Monaci) sono aggrappati.
Nel buio, Ubud. Una pannocchia al burro, una spremuta di Cocomero... e mi getto a scrivere, per voi, per me, per il Teatro e per quegli Ygramul che NON sono qui e che avrei voluto ci fossero... inghiotto le lacrime, felice ma nostalgico, oramai conscio che il Karma esiste, che gli errori si pagano, che il destino e' una serie di anelli ciclici, che si possono schivare ma che, una volta afferrati, ti cingono il collo.... solo un grande sforzo puo' deviare il karma. Questo viaggio sposta ogni cosa, NON puo' piu' restare in superficie ed ora, il Teatro Ygramul e l'Esoteatro, saranno del tutto rinnovati! E' un rischio da correre, ma e' l'unico modo per seguire la strada di Artaud e viaggiare verso i nostri Tarahumara personali.
Qui non si puo' "vivere eludendo la vita... Ah come capisco, muto nel fradicio brusio del vento" (Pasolini 'Le Ceneri di Gramsci')...
Inizio ad avere paura del ritorno, orrore di riaddormentarmi inesorabilmente nell'abbraccio facile del Teatro Ygramul, cosi' mi guardo allo specchio ed attacco :
"Mi chiederai tu, morto disadorno,
d'abbandonare questa disperata
passione di essere nel mondo?" (Pasolini 'Le Ceneri di Gramsci')
Domani si torna a danzare.... ora riposo e affondo nel mio sacco a pelo, mentre sento i suoni delle cerimonie risuonare dai templi, le scimmie che urlano in foresta ed un uccello fastidioso che mi deride dalla risaia.
Alla prossima settimana, per un'altra sintesi del nostro percorso.
Grazie, ciao da Vania e dagli Ygramulli di ricerca a Bali.
7 commenti:
Poche parole-come è nel mio stile, (vero, Anto!?!)-ma piene di calore che spero vi arrivi almeno un po' da così lontano:
Vi seguo... arranco,ma vi seguo!
E vi abbraccio forte!
Grazie Vania del bel viaggio virtuale (e non solo virtuale).
ValentinaYogurt
PS:Noooo!Il TONGA nooo!Ahhh! ;)
capisco tutto...leggo e capisco tutto !!!! ora sento solo l'esigenza di comprendere...
Vania, ovviamente tu sai che tutto questo è materiale per la mia tesi...???
ciao ygramulli d'altra terra, quì un silvano in continua evoluzione..
ogni tanto mi butto anch'io nel blog per vivere con voi da lontano bali e la sua magia.
ed ecco che alla fine ho deciso di scrivervi qualche riga anche io..per salutarvi, per abbracciarvi, per stringervi forte..
sono stati giorni strani quì.
dopo un intervento in parlamento pieno di giacche, cravatte e buonismi politichesi ma davanti ad un malato di aids sudafricano che lotta da anni contro gli alti prezzi delle medicine antiretrovirali al quale io e chiara abbiamo raccontato la "nostra africa" (quella ygramulla, ovviamente!) e donato un naso rosso.
dopo un'intervista in diretta negli studi di ecoradio con simone per parlare di quella strana realtà che stà prendendo forma a san cleto.
dopo un mio viaggio personale in belgio ed un incontro inaspettato che mi ha aperto nuove vie del pensiero per affrontare il mio prossimo viaggio.
dopo alassane che mi chiama da napoli felice di aver finalmente ricevuto i suoi documenti di "italiano" e che con completa nonchalance (si scriverà così?) mi dice "silvano, preparati, entro dicembre siamo in burkina".
ecco, tutto quà.
vi sento vicini nonostante le nostre "distanze", vi sento pieni di quelle energie che troppo spesso ci hanno abbandonato in questi anni insieme (si, ok, sono solo 2, ma valgono per mille...)
io mi preparo per un viaggio importante, dopo un'africa vista con "24" occhi mi aspetta forse il momento più difficile, dovrò lasciare a casa il mio amato quarto stato, compagno di tante avventure..ma sò che lo lascerò in buone mani.
ciao signori, a presto con i vostri aggiornamenti..
silvan
Le barche con gli occhi dipinti per ritrovare la riva!!!
Quante sensazioni, gesti, immagini... nuovi sapori...
Grazie
Forza Forza Forza!!!
Leccatine a tutti!!!
Lalla
non avete idea le milioni di domande (eh già caro vania...sempre domande...da sette anni ormai)...ma la cosa che mi preme di più sapere è questa:
la spremuta di cocomero?????
è buona? e i semi?
un abbraccione a tutti
e un "auguri" (o "congratulazioni") ai Cusato-Crotti, che ancora non glieli avevo fatti!!
salut!
Gab
Anche a me han colpito le barche con gli occhi... e 'nonchalance' si scrive esattamente così, Silvano...
E come al mio solito mi manca e mi spaventa un simile viaggio, sebbene ne stia compiendo uno fors'anche maggiore senza essermi spostato di un millimetro.
...e no, non è una questione di pusher.
Un abbraccio a voi,
GrimFang
come cazzzo si scrivera sul blog...bho provo...ciao amici , volevo rassicuare chiunque avesse saputo dei vari mancamenti mio e di vania , che siamo ad un mese di disstanza da roma abbastanza vivi, c e chi caga a go-go, chi come vania che prende 4 purghe senza alcun risultato, metafora dell esistenza balinese...un abbraccio a tutti coloro i quali da lontan ci abbracciano ci sostengono, ci fanno sentire con un dono prezioso in mano, da gestire con leggerezza cura e coraggio...volevo fare un solo appunto a vincenzo occhionero ben presente in questo blog " ancora che cerchi appunti per la tua tesi di laurea, a quest ora doveva essere ben che discussa, ma cosa credi che venga pubblicata e ricordata negli annali universitari, dico io ma quella santa di irene ne ha prese 3 nel frattempo, e comunque siccome in questo viaggio ci sono anche io non autorizzo il trattamento dei miei dati personali sulla tua tesi treccani...per il resto bravo che sei sempre sul blog...dai un bacio a zoe lei poverina non c netra nulla, a irene invece no lei e colpevole :) a voi amici se mi vedrete arrivare prima del 24 agosto a roma con un aereo d urgenza non preoccupatevi troppo, da li a poco staro morendo, ma ho visto bali ...che culo la vita
a gli altri ygramul che non sono in questo viaggio con me ( silv chiara fiamma ) un abbraccio forte...non manca nessuno ah si un tale simoncione beh se lo vedete ditegli "fottiti" :)
pape forse redivivo
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